24 Dicembre 2015, 16:41
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CATANIA – Avevano promesso “l’operazione trasparenza” ed eccola qui. I rappresentanti delle organizzazioni riunite nel raggruppamento temporaneo d’impresa che ha presentato “Vulcanico”, il concerto-spettacolo di Capodanno scelto dall’Amministrazione comunale, hanno voluto fare chiarezza e rispondere così alle polemiche degli ultimi giorni sui costi dell’evento che idealmente congiunge Catania con Napoli sotto il segno del vulcano, tra “tammorre, chiatarre, marranzani e immagini digitali”.
Non eravate tenuti a far conoscere i dettagli di costo della vostra proposta, perché avete voluto farlo lo stesso?
«Perché ci sono state polemiche un po’ esagerate e sono state dette troppe cose inesatte. Non abbiamo niente da nascondere e vogliamo ribadire la bontà del progetto artistico che abbiamo proposto, un progetto di qualità sia per gli artisti sia per la scenografia e gli impianti tecnici. Una proposta adeguata a un Capodanno in una grande piazza come piazza Duomo». Lo dicono in coro Biagio Guerrera, presidente dell’Associazione musicale etnea, Franco Adorna presidente dell’associazione Mercati Generali, Gaetano Leonardi amministratore unico di Arte Sicilia e Diego Vespa, vicepresidente sia di Ame sia di Mercati Generali.
Il bando del Comune, che era in realtà una richiesta di manifestazione d’interesse, prevedeva un budget di 100 mila euro Iva compresa.
«Esatto, quindi se togliamo l’Iva (al 10% per la parte artistica e al 22% per tutto il resto) la cifra è 84.650 euro. Abbiamo voluto rendere note tutte le voci del nostro progetto perché ci sembra giusto farlo sapere alla città in cui viviamo e operiamo, così che tutti si possano rendere conto che organizzare uno spettacolo del genere per una piazza importante, assicurando alti standard di qualità sia sul fronte artistico sia su quello tecnico dell’audio e delle luci, ha dei costi oggettivi. Così come ha costi oggettivi e importanti la messa in agibilità e in sicurezza dell’intera piazza dove si aspettano migliaia di persone», spiegano ancora Franco Adorna e Diego Vespa.
Vogliamo esaminare i costi del progetto in dettaglio? Cominciamo dalla parte artistica. Quanto costa Eugenio Bennato, visto che alcuni hanno criticato la spesa paragonandola a quella dell’esibizione dello stesso artista nell’Ennese e al Capodanno di Trento l’anno scorso?
«Eugenio Bennato e la sua formazione (sei elementi sul palco e due accompagnatori) hanno un cahet lordo comprensivo degli oneri contributivi di 10.000 euro. A questi vanno aggiunti i voli che a fine anno sono decisamente più costosi, il vitto e l’alloggio e i trasporti interni, per altri 3.500 euro. Bennato porterà in piazza Duomo il suo nuovo progetto, che ha presentato in anteprima sui Rai 3 nella trasmissione di Fabio Fazio e che porterà il prossimo 26 dicembre al Parco della Musica di Roma. E’ un artista internazionale e siamo sicuri che farà ballare l’intera piazza. A noi – spiega Biagio Guerrera – sembra una proposta in linea anche con la programmazione dell’Ame, che guarda alla world music».
Perché allora in altre piazze è costato meno il concerto di Bennato?
«Il cachet di Bennato con l’attuale formazione ci sembra assolutamente proporzionato a un concerto per la piazza di Capodanno a Catania. I costi tecnici per allestire palco e impianti e garantire servizi e sicurezza in piazza Duomo non possono essere uguali a quelli di piazze più piccole, così come sarebbero maggiori per piazza ancora più grandi», spiega Diego Vespa.
Quanto costano le band locali?
«Tra cachet, oneri contributivi Enpals e Inps (che in genere ammontano a circa il 50% del cachet) e catering spenderemo 14.000 euro. Sul palco saliranno cinque band locali tra le migliori espressioni musicali del territorio (Malmaritate, Ipercussonici, Babil on suite, Antonio Monforte, Crabs), la presentatrice Simona Pulvirenti e Manuela Pistone, che farà un intervento sul tema dell’immigrazione», aggiunge Biagio Guerrera.
Quanto costerà il videomapping?
«Sono previsti 5 interventi di videomapping del collettivo catanese Videoevid, per un costo complessivo di 7.300 euro che comprendono: il progetto creativo, la produzione, il rendering 3D, il noleggio dei proiettori e dei led wall. Ci teniamo a sottolineare che questo aspetto scenografico dello spettacolo è parte integrante del progetto artistico che abbiamo presentato per lo show di Capodanno, sulla cui qualità siamo pronti a scommettere. Le proiezioni avverranno sul palco e sulla facciata del Comune, coinvolgendo tutta la piazza».
Dunque, la parte artistica costa 34.800 euro. Che altre spese ci sono dentro il budget?
«Dobbiamo aggiungere le spese tecniche, per avere impianti di elevata qualità e una presenza adeguata di personale tecnico. Il palco di 12×10 metri con copertura di 13×11 metri, con 2 torri layer, costa 9.000 euro. Il service audio e luci, di prim’ordine come tutti potranno constatare, ha un costo di 10.000 euro. Non sarà un palchetto, insomma. Trentadue speaker tra front, laterali e sospesi; sei aziende che lavorano alla parte tecnica; la presenza di personale tecnico sul palco per gestire i cambi palco, visti tutti gli artisti che suoneranno. Cominceremo a montare il 29 dicembre e dovremo riconsegnare la piazza entro le ore 14 del 2 gennaio», spiega Gaetano Leonardi.
E poi?
«E’ prevista una spesa di 4.250 euro per gruppo elettrogeno, transenne e 18 wc chimici, come previsto dal bando del Comune. Il bando obbliga a comprendere anche i costi di sicurezza: squadra antincendio, 3 autoambulanze, la polizza assicurativa e la consulenza di un ingegnere. Il tutto costa altri 4.300 euro. Dobbiamo aggiungere anche i costi per la comunicazione: 4.500 euro tra grafica, stampa di manifesti e locandine, affissione, distribuzione e acquisto inserzioni web e stampa. E infine gli oneri SIAE: 5 mila euro più Iva che pagherà direttamente il Comune, detraendoli dall’importo globale del bando».
Dunque quanto resta agli organizzatori, cioè alle vostre tre realtà?
«Basta fare la sottrazione: rimangono 12.800 euro per direzione tecnica e artistica, coordinamento tecnico e segreteria di produzione. Cifra che va ripartita in tre e che può sempre servire a coprire qualsiasi imprevisto o costo che non si era considerato. E’ il nostro rischio d’impresa, la remunerazione al nostro lavoro che non è quello di un giorno, ovviamente. Chi fa questo mestiere sa bene che la percentuale di remunerazione per l’organizzazione in questo caso è decisamente più bassa del consueto. Ed è chiaro che tutte le spese elencate dovremo anticiparle, perché il Comune pagherà a posteriori e con i suoi tempi».
In questo senso è stato esplicito anche un post di Carmelo Costa, noto operatore del settore, su Facebook. Costa ha detto chiaramente quali erano tutte le voci di costo da sostenere e che la cifra complessiva gli sembrava bassa per uno show di Capodanno: uno dei motivi per cui fa deciso di non partecipare.
«Costa sa bene qual è l’impegno economico per organizzare un concerto in piazza, al di là del cachet dell’artista principale. Così come lo sanno tutti gli operatori musicali. E’ giusto farlo sapere anche ai catanesi».
Matteo Iannitti di Catania Bene Comune ha detto che sarebbe dovuto essere il Comune a fare trasparenza, ha richiesto l’accesso agli atti e ha aggiunto che non avete ancora un incarico ufficiale.
«Abbiamo ricevuto una comunicazione via pec che ci dice formalmente che il nostro progetto è stato selezionato. Ancora non abbiamo firmato il contratto con l’Amministrazione. L’iter burocratico è in itinere, forse per questo il Comune non può ancora rendere note le cifre. In ogni caso, l’abbiamo voluto fare noi».
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