Concorsi truccati e corruzione, sospesi due primari di Nefrologia

Concorsi truccati e corruzione, sospesi due primari di Nefrologia

Al centro dell'inchiesta c'è una selezione dell'Asp per sei posti da dirigente medico. VIDEO
L'INCHIESTA
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CATANIA – Al centro dell’inchiesta c’è un concorso pubblico per sei posti da dirigente medico in Nefrologia all’Asp di Catania. I cui risultati sarebbero stati truccati. Con le accuse, a vario titolo, di corruzione e falso in atto pubblico sono stati interdetti dal giudice per le indagini preliminari di Catania Giovanni Giorgio Battaglia (classe 1953), Antonio Granata (classe 1965) e Mario Mancini (classe 1970). Coinvolta anche la società Mediform Italia srl.

Il provvedimento si basa su indagini coordinate dalla procura di Catania ed eseguite dal Servizio centrale operativo e dalla Squadra mobile di Catania. Un’inchiesta che si inserisce nel quadro più ampio delle indagini sulla corruzione nelle strutture sanitarie.

Il concorso truccato

Per gli investigatori, Antonio Granata (direttore di Nefrologia al Cannizzaro di Catania) e Giovanni Giorgio Battaglia (direttore di Nefrologia all’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale), in qualità di componente e presidente della commissione esaminatrice del concorso per sei nefrologi indetto dall’Asp di Catania il 18 settembre 2019, avrebbero alterato “i voti assegnati ai singoli elaborati“, in modo da garantire una migliore posizione in graduatoria ad alcuni candidati. I due avrebbero inoltre attestato “falsamente” di avere dato i voti agli elaborati prima di conoscere i nomi dei candidati che li avevano redatti. Cosa che, secondo gli inquirenti, non è vera.

Soldi per prescrivere integratori

Le stesse indagini hanno poi consentito di formulare l’accusa di corruzione nei confronti del solo dottore Antonio Granata, che avrebbe prescritto “reiteratamente ai suoi pazienti integratori alimentari commercializzati dalla Mediform Italia srl”, di Mario Mancini. Da quest’ultimo, il medico avrebbe ricevuto “la promessa e la dazione di svariate somme di denaro (circa mille euro al mese) commisurate alle dosi di parafarmaco prescritte dal medico ed effettivamente acquistate dai pazienti”.

Granata è indagato inoltre per falso ideologico perché, durante la pandemia da Covid-19, quando un suo familiare è risultato positivo al coronavirus, avrebbe indotto in errore un medico e un infermiere del suo reparto, “attestando falsamente che il tampone rinofaringeo fosse relativo a un soggetto diverso dal prossimo congiunto effettivamente contagiato”.

Le misure cautelari

Per questi motivi, Giovanni Giorgio Battaglia e Antonio Granata sono stati sospesi dall’esercizio del ruolo di dirigente medico e sono stati interdetti dalla partecipazione, a qualsiasi titolo, a esami e concorsi pubblici per i prossimi otto mesi. Mario Mancini e la Mediform Italia, invece, hanno il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per sei mesi.


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