20 Febbraio 2018, 17:03
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Torna il prossimo 23 maggio, a 26 anni dalle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, l’appuntamento con ‘#PalermoChiamaItalia e l’Italia risponde’: 70mila studenti di tutto il Paese si uniranno nelle diverse piazze italiane per ricordare i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino e gli otto agenti delle scorte assassinati, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.
Il programma delle manifestazioni, che uniscono idealmente i ragazzi delle scuole da Nord a Sud, è stato presentato ieri al Miur dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli e dalla presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone. All’iniziativa hanno partecipato anche Tina Montinaro, moglie del caposcorta del giudice Falcone ucciso a Capaci, e la consigliera del Csm Paola Balducci.
Come ogni anno la Nave della Legalità attraccherà a Palermo con centinaia di studenti che affolleranno la tradizionale cerimonia all’Aula Bunker del carcere Ucciardone, luogo simbolo della memoria e teatro del primo maxiprocesso a Cosa nostra istruito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Gli alunni di decine di scuole italiane saranno collegati con l’evento e potranno partecipare alla cerimonia. In diverse piazze di Palermo sono previsti incontri, dibattiti, spettacoli .
La manifestazione sarà anticipata dal concorso per le scuole indetto con la collaborazione della Polizia. Il titolo è ‘Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria’, dedicato al sacrificio degli eroici agenti di polizia nel tempo morti nell’adempimento del dovere. Gli studenti vincitori partiranno per un viaggio negli Usa, a Quantico nella sede dell’Fbi, dove nel 1994 è stata eretta una statua in ricordo di Falcone. “Portare chi vincerà il concorso a Quantico sarà un’esperienza bellissima. – ha detto Maria Falcone – Quando il busto venne inaugurato l’allora direttore del Fbi mi disse che Giovanni rappresenterà per sempre per tutti gli studenti la personificazione del senso dello Stato e il monito che ognuno debba fare la sua parte”.
“Ogni anno, quando arriva il 23 maggio che per me e la mia famiglia è ricordo di un evento tragico mi trovo a pensare che da un episodio terribile non è derivata solo una sconfitta, ma anche la dimostrazione che lo Stato può farcela”, ha detto Maria Falcone.
“Le vicende della vita portano ad essere protagonisti inconsapevoli. Invece, il valore straordinario di questi uomini e di questa donna, gli agenti di scorta dei giudici Falcone e Borsellino”, ha detto il capo della Polizia Gabrielli, “è che tutti avevano la consapevolezza di andare incontro alla morte, sapevano di essere obiettivi, e nonostante questo hanno continuato a compiere il loro dovere, e credo che questo sia l’insegnamento più vero e profondo e il testimone che loro ci lasciano in un momento nel quale a volte è più facile non fare, è più facile il disimpegno, è più facile delegare”.
La ministra Fedeli ha voluto sottolineare come: “Vivere nella legalità contrastando piccoli e grandi criminalità è vivere bene, senza conflitti, tensioni e violenza”. E ha ricordato la struggente lettera che Tina Montinaro scrisse al marito l’anno scorso per testimoniare che da quel tragico 23 maggio tanto nella coscienza delle persone è cambiato.
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20 Febbraio 2018, 17:03