19 Luglio 2023, 06:16
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PALERMO – Il concorso esterno per i reati di mafia “è intoccabile”, mentre la norma di interpretazione autentica annunciata dalla premier Giorgia Meloni alla luce di una sentenza della Cassazione sui reati ‘non associativi’ “mette fine ad una interpretazione pericolosa” perché “è necessario non escludere tutti i reati aggravati dalle modalità mafiose o finalizzati ad agevolare le associazioni mafiose”. Nel giorno in cui l’Italia ricorda Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta morti nella strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, la presidente della commissione nazionale Antimafia, Chiara Colosimo, parla con LiveSicilia e ribadisce più volte: “Nessun passo indietro nella lotta a Cosa nostra”. E sui misteri della strage annuncia: “Supporto a tutte le azioni utili per ristabilire la verità storica, doveroso ascoltare la famiglia Borsellino”.
Presidente, oggi sarà a Palermo per la commemorazione della strage di via D’Amelio: una testimonianza importante in qualità di presidente dell’Antimafia.
“È una giornata particolare non solo per me, che ho l’onore di presiedere e rappresentare la commissione Antimafia, ma soprattutto per l’Italia che vuole dimostrare di non avere dimenticato i suoi eroi. È da cittadina che mi sento fiera e orgogliosa di essere qui non a caso, ogni volta che ho potuto il 19 luglio ho scelto di esserci. E oggi ci sono con più emozione ed una enorme responsabilità”.
Venerdì un convegno dei gruppi FdI di Camera e Senato per parlare di mafia, tenete accesi i riflettori sul tema.
“La lotta alla mafia è da sempre nel Dna di Fratelli d’Italia, che ha dedicato le battaglie e le azioni più importanti al tema della legalità e della lotta alla criminalità. Noi siamo qui, oggi, per dire che mai e poi mai sarà fatto un passo indietro su questi temi. E la presenza del nostro presidente del Consiglio lo testimonia. Il migliore alleato della mafia è il silenzio; noi, invece, siamo qui per ‘gridare’ che ci siamo”.
Su quella strage ci sono ancora molti punti oscuri: la Commissione intende affrontare questo nodo nel corso della legislatura?
“Il compito della Commissione è quello di mettere a disposizione degli inquirenti e delle forze di polizia, tutte le iniziative possibili per fare piena luce sugli avvenimenti che hanno devastato e terrorizzato la nostra terra. Non faremo mancare il nostro supporto a tutte le azioni utili per ristabilire quella verità, storica, che da troppo tempo stiamo inseguendo”.
Il legale della famiglia Borsellino ha annunciato in una intervista a ‘Repubblica’ la sua disponibilità ad ascoltarlo, ritiene che da questa audizione possano venire fuori spunti importanti?
“La Commissione Antimafia non può prescindere dal dare voce a chi come l’avvocato Trizzino, in nome e per conto dei figli del giudice, ha studiato e seguito i diversi processi sulla strage fin qui celebrati. È doveroso anche perché San Macuto per loro deve essere considerata la sede istituzionale dove poter rappresentare le loro legittime istanze di verità. Lo dico a buon ragione avendo letto e riletto ‘Per amore della verità’ – Con le parole di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino'”.
Ancora un anniversario segnato dalle divisioni sul fronte dell’antimafia. Oggi due cortei per ricordare Borsellino. Ritiene ipotizzabile una pacificazione nel ricordo di chi ha dato la vita per le istituzioni o dobbiamo rassegnarci a due diversi modi di intendere l’antimafia?
“Le divisioni sono nemiche della battaglia e mandano un messaggio sbagliato alle nuove generazioni che vogliono conoscere la nostra storia. Spero di chiudere il mio mandato di presidente della commissione con quella pacificazione che dobbiamo prima di tutto a loro”.
È vero che le modifiche annunciate non incidono sulla possibilità di effettuare le intercettazioni da parte dei magistrati, tuttavia Nordio ha annunciato l’intenzione di intervenire anche sul fronte del concorso esterno. Su questa ipotesi il procuratore De Lucia ha già avvertito rispetto ai rischi che si corrono. Ritiene sia corretto andare avanti con la linea del ministro o sarebbe meglio temporeggiare? Qual è il suo parere sulla rimodulazione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa?
“La mia domanda al procuratore De Lucia non era infatti casuale. Il concorso esterno per reati di mafia è intoccabile ed è un perno fondamentale della lotta a Cosa nostra, oltre al fatto che rende la nostra legislazione antimafia un vanto in tutto il mondo, legislazione di cui io sono orgogliosa. Questo credo che sia stato chiarito dalle parole inequivocabili del presidente Meloni quando ha affermato che ci sono altre priorità. Fatto per altro confermato dal ministro Nordio”.
È di questi giorni la polemica sulla riforma delle intercettazioni: ritiene, così come il ministro Nordio, una urgenza così imprescindibile modificare le regole di pubblicazione sui giornali?
“Il governo ha già chiarito una vicenda che molto spesso è stata interpretata in maniera del tutto sbagliata. Tutte le azioni di questo governo sono mirate a garantire agli inquirenti tutti gli strumenti necessari per contrastare i fenomeni criminali. Ripeto: mai un passo indietro, ma solo passi avanti”.
La presidente Meloni ha annunciato poche ore fa un dl sulla criminalità organizzata. Un segnale di operosità del governo nella lotta alla mafia?
“Per l’agenda del governo Meloni è una prioritaria irrinunciabile. Mi sembra fosse chiaro dal primo provvedimento sull’ergastolo ostativo. Il provvedimento annunciato mette fine ad una interpretazione pericolosa, è necessario non escludere tutti i reati aggravati dalle modalità mafiose o finalizzati ad agevolare le associazioni mafiose. La mia generazione è cresciuta con il mito degli eroi che hanno dato la vita per combattere la mafia. Loro non hanno avuto paura; noi non abbiamo paura. La giustizia rappresenta un faro irrinunciabile delle nostre azioni. Solo quando ci libereremo da questo male, la patria sarà veramente libera”.
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19 Luglio 2023, 06:16