Cronaca

Condanna per il giudice Licata | Assolto Tommaso Virga

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25 Giugno 2020, 20:51

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PALERMO – La corte d’appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza del giudice per l’udienza preliminare che aveva condannato a 2 anni e 4 mesi per falso e assolto dall’accusa di abuso d’ufficio e rivelazione di segreto l’ex magistrato della sezione Misure di prevenzione di Palermo, Fabio Licata.

Confermata anche l’assoluzione dalla contestazione di abuso d’ufficio dell’altro imputato, il consigliere di corte d’appello ed ex membro del Csm Tommaso Virga. Il processo nasce dall’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione della sezione misure di prevenzione presieduta da Silvana Saguto, finita sotto processo per corruzione e tuttora imputata davanti al tribunale nella tranche principale del procedimento. Virga era accusato di aver sostenuto Saguto al Csm , ricambiando così gli incarichi ricevuti dal figlio Walter, giovane avvocato nominato amministratore giudiziario dei beni degli imprenditori Rappa. Nel processo che si è concluso oggi i Rappa erano costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Raffaele Bonsignore. Fabio Licata, invece, secondo l’accusa, avrebbe siglato con la firma della Saguto tre provvedimenti giudiziari: da qui l’accusa di falso materiale.

Secondo la ricostruzione della Procura, Virga, ex presidente di una sezione penale del Tribunale di Palermo e poi trasferito a Roma, esponente di spicco della stessa corrente di Saguto, quando era componente del Csm avrebbe fatto pressioni sull’ex presidente delle Misure di prevenzione affinché nominasse il figlio Walter, pure lui sotto processo con il rito ordinario. La nomina fu duplice: nei sequestri Rappa e in quelli dei negozi Bagagli, nonostante Saguto lo considerasse, come diceva lei stessa nelle intercettazioni, “un ragazzino da niente”.

La nomina “era volta all’esclusivo scopo di compiacere Tommaso Virga – così si leggeva nell’originario capo di imputazione – da cui essa si attendeva autorevole sostegno presso il ministero della Giustizia, il Csm, l’Associazione nazionale magistrati e la stampa”.

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Inizialmente al magistrato, difeso dall’avvocato Enrico Sorgi, era stata contestata l’induzione alla concussione poi derubricata nella meno grave ipotesi di abuso d’ufficio. Virga è stato prosciolto anche nel procedimento disciplinare davanti al Csm che si è chiuso con la radiazione di Saguto.

Licata, invece, a cui il Csm ha applicato la sanzione della perdita di due mesi di anzianità, è stato assolto dall’accusa di abuso di ufficio in concorso con Saguto perché avrebbe dato il via libera all’aumento dei compensi in favore del marito dell’ex presidente, l’ingegnere Lorenzo Caramma. Assolto pure dall’accusa di avere rivelato a Saguto la notizia del trasferimento da Palermo a Caltanissetta del fascicolo aperto sulla gestione del patrimonio Rappa, amministrato da Walter Virga.

La condanna a due anni e quattro mesi riguarda i presunti falsi. Falsa infatti sarebbe stata anche la firma sul decreto dei sequestri Rappa ed Evola. Dovevano essere decisi dall’intero collegio, ma Licata avrebbe apposto la sigla della presidente Saguto che non era presente in Tribunale, mentre dall’atto risultava in servizio. La difesa ha sempre sostenuto che la perizia non ha stabilito che sia stato Licata ad apporre le sigle. Inevitabile il ricorso in Cassazione.

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25 Giugno 2020, 20:51

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