10 Ottobre 2016, 15:48
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PALERMO – Pena più pesante per Patrizia Messina Denaro e sentenza ribaltata per Antonio Lo Sciuto: assolto in primo grado dall’accusa di mafia è stato ora condannato e arrestato fuori dall’aula della Corte d’appello di Palermo. Ad attendere la sentenza c’erano gli agenti della Direzione investigativa antimafia.
La sorella del latitante in primo grado aveva avuto 13 anni che ora salgono a 14 anni e sei mesi. Lo Sciuto è stato condannato a tredici anni e mezzo. Un anno in più, da tre a quattro, per Vincenzo Torino imputato per intestazione fittizia di beni. Confermati i sedici anni inflitti per mafia a Francesco Guttadauro, nipote del padrino di Castelvetrano.
Il processo nasce da un’indagine del dicembre 2013 che fece luce sulla rete dei colonnelli e dei gregari del boss latitante, svelando il ruolo della sorella che, in assenza del marito detenuto, avrebbe retto le fila dell’organizzazione.
Secondo l’accusa rappresentata dal sostituto procuratore generale Mirella Agliastro, che ha retto al vaglio dei giudici d’appello, da Lo Sciuto sarebbero passati i soldi che servivano al sostentamento della famiglia Messina Denaro. Per conto di Cosa nostra trapanese l’imprenditore avrebbe gestito importanti commesse pubbliche e private nella zona di Castelvetrano.
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10 Ottobre 2016, 15:48