23 Maggio 2018, 12:59
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PALERMO – E’ uno tsunami quello che rischia di abbattersi sul comune di Palermo. Il Capo di Gabinetto del sindaco Orlando, Sergio Pollicita, dovrebbe infatti dimettersi a breve da una delle poltrone più importanti di Palazzo delle Aquile lasciando l’amministrazione priva di uno dei suoi punti di riferimento. Il dirigente, infatti, è stato condannato in primo grado, a un anno con pena sospesa ma senza interdizione, per una determina del 2014 con cui, nella qualità di capoarea delle Risorse immobiliari, il Comune ha concesso un’area di 68 metri quadrati a piazza Kalsa, angolo via Crociferi, senza chiedere i preventivi pareri di Sovrintendenza e Centro storico.
Una situazione che rischia di rivelarsi dirompente non tanto per l’aspetto giudiziario, dal momento che si è ancora al primo grado e che la vicenda non è in sé eclatante, quanto per le sue conseguenze. Pollicita ha infatti informato ieri pomeriggio il sindaco della sua volontà di dimettersi da Capo di Gabinetto, il che lascerebbe senza vertici tutta l’amministrazione.
Palazzo delle Aquile, infatti, non ha un direttore generale e in questi anni Pollicita è stato un punto di riferimento cruciale per il Comune. Basti pensare che nel 2012 il Professore, appena insediato, lo ha scelto per guidare lo Sviluppo organizzativo, una posizione di rilievo, e poi a metà mandato lo ha addirittura voluto a Capo del suo Gabinetto (incarico già ricoperto con Cammarata), confermandolo l’anno scorso. Un dirigente definito da tutti come preparato e competente, capace di farsi apprezzare per le sue qualità dai vari schieramenti politici e a cui Orlando ha affidato per lungo tempo anche il controllo sulle Partecipate, altro settore delicatissimo.
Per questo le sue dimissioni potrebbero rivelarsi dirompenti, specie in un momento in cui il sindaco sta provando a imprimere una svolta alla burocrazia, alle ex municipalizzate e in generale a tutta l’amministrazione. Il primo cittadino, come recita una nota ufficiale, “ha disposto che, una volta ricevuta la notifica formale del provvedimento, si proceda, in applicazione della legge, alla ‘messa a disposizione’ del dirigente, quindi senza incarichi di tipo amministrativo. Una volta acquisite le informazioni sul dispositivo, il Sindaco chiederà all’Anac quali ulteriori passaggi l’amministrazione possa e debba compiere in aderenza al contratto collettivo e al dispositivo della stessa sentenza”.
Ma il Movimento cinque stelle è già all’attacco e chiede l’immediata sostituzione: “Non solo a causa della condanna per il reato di abuso d’ufficio – dicono i consiglieri Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo – ma anche per le evidenti responsabilità che Pollicita ha avuto in questi anni, con riferimento alla gestione dei processi di pseudostabilizzazione del personale comunale, delle procedure di selezione dei dirigenti a tempo determinato e dei rapporti con le società partecipate. In particolare nel corso della sua dirigenza a capo del settore delle partecipate, il fenomeno del disallineamento dei crediti con le società è passato da 7 milioni a oltre 42 milioni di euro. In questo processo, inoltre, risulterebbe non costituito parte civile il Comune di Palermo”. Anche se su questo aspetto l’amministrazione ha chiarito che la richiesta di costituzione è stata respinta dal Tribunale.
Adesso toccherà a Orlando scegliere il successore, impresa di certo non facile: Marchese e Basile sono in posizioni chiave come la Municipale e la Ragioneria, e quindi difficilmente potrebbero essere toccati, mentre potrebbero salire le quotazioni di Forcieri (alla Cultura nell’anno in cui la città ospita Manifesta), il vice capo di gabinetto Romano e Maneri (a capo del controllo sulle Aziende). E’ attesa nei prossimi giorni la nomina, anche se i fedelissimi del sindaco sono già al lavoro.
“In un momento così difficile per il dottor Pollicita – dice Giulio Tantillo, vicepresidente del consiglio comunale e capogruppo di Fi – non muta la stima nei suoi confronti: riteniamo il capo di gabinetto uno dei migliori e preparati dirigenti del comune di Palermo. La situazione aggrava la fragile struttura dirigenziale del comune, nell’aria vi è molta incertezza e sfiducia. Il Sindaco ricompatti la macchina amministrativa, forse è tempo di nominare un direttore generale”.
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23 Maggio 2018, 12:59