Cronaca

Condanne per la mafia dei Nebrodi, Antoci: “Io vivo, loro in cella”

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23 Aprile 2021, 15:21

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MESSINA – Oltre 50 anni di reclusione e sei condanne per gli appartenenti al clan dei Nebrodi in merito all’indagine sulla mafia dei campi. É questo il bilancio della sentenza del rito abbreviato   per uno stralcio dell’operazione “Nebrodi”, la maxi operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina nel gennaio 2020 che ha scoperto il sistema delle truffe all’Agea su cui ruotavano gli interessi dei clan mafiosi.


Il Gup ha condannato Giuseppe Bontempo a 10 anni e 8 mesi, Sebastiano Bontempo a 24 anni e Samuele Conti Mica a 2 anni, Carmelo Barbagiovanni a 3 anni, Giuseppe Marino Gammazza a 8 anni e 4 mesi in continuazione con altra sentenza e Salvatore Costanzo Zammataro a 4 anni. Sono stati invece assolti Giorgio Marchese e il notaio Antonino Pecoraro. Ai collaboratori di giustizia è stata riconosciuta l’attenuante.

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Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto, scampato nel 2016 ad un attentato mafioso commenta: “Nel 2016 gli accoliti di Sebastiano Bontempo intercettati dicevano: Ci vorrebbero cinque colpi per farla finita con Antoci. Bene oggi io vivo grazie alla mia scorta, lui in carcere per i prossimi 20 anni”. “Il primo passo è fatto – dichiara Antoci – condanne esemplari. Quelle che si meritano per aver tenuto in ostaggio un territorio, mortificandolo, derubandolo e facendolo regredire. Quei fondi dovevano andare agli allevatori e agricoltori perbene e non ai mafiosi. Questo primo passo fa ben sperare per il prosieguo del Maxiprocesso. Io sarò qui ad attendere”.

“Questa vicenda ha stravolto la mia vita e quella della mia famiglia – ancora Antoci -. Abbiamo colpito con un’azione senza precedenti la mafia dei terreni – aggiunge Antoci – ricca, potente e violenta, ed è per questo che quella notte volevano fermarmi. Volevano bloccare l’idea di una legge nazionale e dunque tutto quello che sta accadendo oggi. Ma io adesso, grazie alla mia scorta della Polizia di Stato, sono ancora qui e vedo loro alla sbarra e quel sistema mafioso andato in frantumi grazie all’eccellente lavoro svolto dalla Procura Antimafia di Messina, dai Carabinieri del ROS e dalla Guardia di Finanza. Mi sembra un buon osservatorio dal quale attendere le altre condanne”.

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23 Aprile 2021, 15:21

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