Rivoluzione nei condoni edilizi| 54 mila pratiche da smaltire

di

22 Marzo 2014, 06:30

4 min di lettura

PALERMO – Smaltire 54 mila pratiche arretrate di condono edilizio in sei o sette anni, informatizzarne 40mila che rimangono a prendere polvere nei faldoni, applicare in modo più restrittivo le norme per portare milioni di euro nelle casse del comune di Palermo. Eccoli i punti salienti del piano messo a punto dalla commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile e dagli uffici al gran completo per mettere la parola fine a un’odissea.

Un’impresa non facile se si considera che parliamo di tre condoni diversi (1985, 1994 e 2003) per i quali, solo a Palermo, sono state presentate 60 mila domande circa: 35 mila per il primo, 15 mila per il secondo e 10 mila per il terzo. Il problema è quante ne sono state esaminate fino a questo momento, visti i tempi biblici del Comune di Palermo: appena seimila. Nel 2012, per esempio, sono state lavorate un centinaio di pratiche del terzo condono, di cui 40 andate a buon fine, mentre nel 2013 i numeri sono leggermente lievitati: 400 esaminate e 100 approvate. Per i primi due condoni nel 2012 sono state esaminate 800 pratiche e nel 2013 appena 700. Insomma, di questo passo ci vorrebbero una settantina d’anni per smaltire l’arretrato, per non parlare del fatto che sono tantissimi coloro che hanno presentato istanza nel 1985 e dopo quasi trent’anni aspettano ancora risposta.

Una situazione al limite del paradosso, se si considerano gli introiti milionari che ne deriverebbero per il Comune di soli oneri. Ma il Comune ha deciso di fare ben più di quello che dice la legge: per i primi due condoni, infatti, la norma prevede la perizia giurata. E’ cioè un tecnico privato che si assume la responsabilità di quanto dichiarato, ma a Palazzo delle Aquile hanno deciso di fare di più: con una decisione dell’epoca Cammarata si è disposto il controllo a campione del 20 per cento, ma gli uffici hanno poi deciso di passare al vaglio ogni singola pratica. Con il risultato che si è accumulato un ritardo enorme.

Articoli Correlati

E così la commissione ha deciso di accelerare il processo, visto che i tecnici mandati a dar man forte agli uffici in questi anni non sono stati sufficienti. Verrà predisposta una nuova direttiva che prevede controlli sul 20 per cento e poi random, basandosi sulla perizia giurata, e inoltre chi chiederà il condono dovrà richiedere anche l’agibilità o l’abitabilità, che l’amministrazione rilascerà in massimo 60 giorni. Ma la vera svolta dovrebbe arrivare fra tre mesi, quando sarà messo a punto un nuovo software della Sispi che consentirà la scansione di 40 mila pratiche dicendo definitivamente addio alla carta e agli archivi. Oltre alle 33 postazioni attivate, se ne aggiungeranno altre 24 complete.

“La commissione Urbanistica ha affrontato il problema del condono – dice Giulio Tantillo di Forza Italia – e per la prima volta tutti i vertici degli uffici erano presenti, ovvero i dottori Di Peri, Di Trapani, Verona, Galvano e Cucuzza: ho visto l’unanimità non solo nel voler portare avanti le pratiche di condono, ma soprattutto nella definizione delle procedure perché in pochissimi anni queste pratiche siano solo un ricordo per Palermo. Si aspettano due passaggi fondamentali: il confronto con gli ordini professioni degli architetti, degli ingegneri e dei geometri e la direttiva che il capoarea di concerto con gli altri dirigenti porterà avanti per snellire le procedure. Mi auguro che entro la fine del mese si avvii una fase nuova, la Sispi ci ha detto che ci vogliono ancora tre mesi per il software e dopo l’estate si darà inizio a una vera rivoluzione”. “Da questo incontro prendiamo atto che il tema del condono non è esauribile con queste regole in un tempo che non è umano – spiega il presidente Alberto Mangano – l’impegno che abbiamo preso con i dirigenti è di monitorare il tema del condono e di definire un quadro di regole e modalità diverse per potere di eliminare alcune pratiche che non hanno più motivo di esistere, con un colpo di spugna: separare le tipologie delle pratiche e classificarle e restituire maggiore fluidità agli uffici. La perizia giurata va verificata in modalità random, ma devono essere l’elemento fondante dei due condoni. Se la perizia non sarà conforme, si dovrà punire severamente. Da qui a un mese ci rivedremo per eliminare tutti i ritardi rimasti”.

“La commissione Urbanistica sta seguendo passo passo il condono edilizio – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – e sta ragionando insieme agli uffici sulle difficoltà riscontrare in questi anni e le soluzioni più praticabili. Un’osservanza più restrittiva dei primi due condoni consentirebbe un’accelerazione dei processi di analisi, se unita anche all’informatizzazione di tutte le pratiche che da qui all’estate dovrebbe essere completata”. “Noi tenteremo di fare tutto ciò che è possibile, possiamo tentare di fare qualcosa a patto e condizione di avere anche coraggio nella valutazione degli elementi essenziali – aggiunge il dirigente del condono Giovanni Carlo Galvano – serve anche buona volontà da parte di tutti”.

Pubblicato il

22 Marzo 2014, 06:30

Condividi sui social