22 Luglio 2016, 18:36
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CATANIA – Vertici Sac. In atto c’è un tutti contro contro tutti e questo lo si sapeva già. Ma se l’ultimo a scendere è il sindaco di Caltagirone, nonché ex braccio destro di Nello Musumeci all’Ars, la questione torna a farsi esclusivamente politica. E non può essere altrimenti se la stoccata è contro il primo cittadino di Catania, Enzo BIanco: “La titolarità delle quote Sac – spiega in nota – spetta, infatti, non al Comune capoluogo, ma all’ente intermedio. Pertanto il tema del governo e del funzionamento della più importante infrastruttura del territorio non può essere limitato ai rapporti fra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il sindaco di Catania, Enzo Bianco, e a quelli che entrambi mantengono con gli imprenditori e gli altri operatori economici”.
Un accusa al veleno che infiamma gli equilibri introno all’aereoporto di Fontanarossa. “Insomma – continua Ioppolo – non è un affare privato fra i due, ma va demandato a un corretto svolgimento dei rapporti istituzionali e a un più largo coinvolgimento. Solo così – aggiunge – potranno compiersi scelte responsabili ed efficaci. Se non si vogliono scatenare appetiti incontrollabili è necessario ascoltare tutti i sindaci del territorio”. Così il sindaco di Caltagirone sfida Bianco e lo invita a relazione a Palazzo Minoriti: “E’ necessario – aggiunge – aprire un sereno e costruttivo confronto fra i sindaci di tutti i comuni dell’ex Provincia regionale di Catania, oggi Città metropolitana”.
Anche l’aggregazione di sigle che fa capo a Piero Agen, presidente di Confcommercio Sicilia, va in pressing su Crocetta, e fa sapere “che dichiararsi sorpresa ed esterrefatta nel ricevere da alcuni schieramenti politici comunicazione su una presunta scelta di nominativi per le massime cariche della SAC che sembra dettata, oltre che da indirizzi politici, dalla solita “manina confindustriale”.
“Ci appare strano – affermano ancora – che dalle scelte si sia escluso l’unico socio legalmente rappresentato e non commissariato, ovvero la Camera di Commercio di Ragusa, e che fra i nominativi sussurrati ve ne sia uno evidentemente privo dei requisiti di legge. La nostra aggregazione non si è permessa di fare nomi ma si è solo limitata a esprimere pareri su quelli da altri formulati. Se l’orientamento della Regione è divenuto oggi quello di ascoltare le categorie, lo faccia in veste ufficiale, tenendo conto delle forze che saranno chiamate a guidare la nuova grande Camera di Commercio del Sud Est. Altre scelte non potranno che essere considerate una follia”.
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22 Luglio 2016, 18:36