27 Marzo 2013, 17:14
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CATANIA – E’ stato il presidente provinciale della FIPE Dario Pistorio a presentare stamattina, nella sede di Confcommercio Catania, il nuovo direttivo di FIPE Bar, un consorzio per lo sviluppo economico della sezione bar pasticceria, nato per supportare una categoria messa in difficoltà dalla crisi economica generale ma anche per dare maggiori garanzie alla clientela, attraverso l’adozione di un codice etico comportamentale.
Presidente è stato eletto Massimo Magrì, del consiglio direttivo fanno parte Antonino Ferale, Cirino Fichera, Anna Urzì e Marcello Santocchini. “La tutela della clientela – ha detto il presidente Pistorio – è alla base di ogni attività imprenditoriale che fornisce servizi. Ancor di più quando il servizio che si offre si basa sulla somministrazione di alimenti e bevande. Per questo titolari di bar e pasticcerie sono chiamati ad adottare un codice etico comportamentale a tutela del cliente e a garanzia della sua salute. Su questo punta il nuovo direttivo della sezione bar della FIPE, alta professionalità, qualità dei prodotti, decoro e igiene”.
Una delle iniziative di cui vuole farsi carico il nuovo direttivo è quella di poter limitare l’utilizzo dei bagni ai soli clienti tramite apposite maniglie a codice. La questione Toilette, infatti, tocca tutti gli operatori del settore che spesso si ritrovano con dei servizi igienici vandalizzati e resi indecorosi dall’utente di passaggio che entra solo per usufruire dei bagni, che devono essere invece un servizio garantito solo ai clienti del bar.
Con la formazione degli addetti, invece, la FIPE vuole, una volta per tutte, dire che questo settore non deve essere scelto come ultima spiaggia da chi non ha un lavoro, a discapito quindi della professionalità, ma puntare con i suoi corsi alla preparazione del personale di ogni settore e creare figure di alto valore professionale.Tra i punti principali su cui lavorerà il nuovo direttivo c’è la creazione di un tavolo di concertazione con l’amministrazione comunale, affinchè operando in sinergia si arrivi ad un piano di sviluppo per i pubblici esercizi.
“Siamo al corrente – ha illustrato il neo presidente dei bar Magrì – che molte attività commerciali a Catania non si attengono al regolamento comunale circa la disposizione di tavoli, sedie ed arredamenti, ne tanto meno, di conseguenza, pagano le tasse di occupazione di suolo pubblico, rappresentando un grave danno per le casse comunali. Ma qualora agli irregolari venisse la volontà di addentrarsi negli uffici preposti al rilascio delle autorizzazioni per regolarizzare la loro posizione, ne uscirebbero sconfortati dopo innumerevoli tentativi. Infatti ottenere una autorizzazione all’utilizzo di suolo pubblico per il posizionamento dei cosiddetti Dehors diventa un’impresa ostacolata da cavilli burocratici e dalle lungaggini dei preposti ai controlli. Valuteremo, inoltre, la possibilità di bloccare il rilascio delle autorizzazioni amministrative là dove il mercato è saturo. In questi anni, infatti la liberalizzazione delle autorizzazioni ha fatto sì che molte attività prendessero vita dove se ne sentiva la mancanza, ma è anche vero che ha creato non poche difficoltà di carattere concorrenziale dove invece la copertura dei servizi era già più che adeguata”.
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27 Marzo 2013, 17:14