29 Settembre 2023, 10:22
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PALERMO – Nell’aula bunker dell’Ucciardone è cominciata la conferenza sulla Carta di Palermo contro la criminalità organizzata. Sono presenti tra gli altri i ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno), la sottosegretaria agli Affari esteri Maria Tripodi, il direttore esecutivo dell’ufficio per la droga e il crimine dell’Onu, Ghada Waly.
La Carta di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale è stata firmata a Palermo il 15 novembre 2000 ed è entrata in vigore il 29 settembre 2003 con l’adesione, ad oggi, di 190 Stati dell’Onu su 193. Ispirata a una visione di Giovanni Falcone, la Carta è una cornice giuridica che introduce strumenti globali più avanzati per la cooperazione di polizia contro il crimine organizzato.
“C’è l’esigenza di una risposta unitaria per fronteggiare l’emergenza che riguarda il traffico dei migranti. Io vorrei lanciare oggi una proposta per avviare una specie di “cooperazione rafforzata” con gli Stati parte della Convenzione che intendono irrobustire la cooperazione giudiziaria fra di loro, al fine di combattere il traffico di migranti e la tratta di essere umani. Questa cooperazione rafforzata si potrà concretizzare in varie iniziative”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, parlando alla cerimonia, in corso nell’aula bunker dell’Ucciardone, per il ventennale della Convenzione Onu di Palermo. “Oggi firmerò due trattati, a margine dei lavori della Conferenza, con i miei colleghi Ministri della giustizia di Algeria e Libia”, ha aggiunto.
Nordio ha parlato di “cooperazione rafforzata” con gli Stati parte della Convenzione, che “si potrà concretizzare in varie iniziative”. “Ne cito tre – ha aggiunto il ministro – istituzione di organi investigativi comuni previsti dall’art 19 della Convenzione, che possano avere anche carattere permanente; utilizzo in modo efficace delle tecniche investigative speciali, già presenti nel testo della Convenzione e ulteriormente valorizzate dalla risoluzione Falcone; conclusione di ulteriori accordi bilaterali, regionali e/o multilaterali per l’uso di tali tecniche nel contesto della cooperazione giudiziaria internazionale”.
Nel biennio 2021-2022, nei registri delle direzioni distrettuali antimafia, per i reati legati alla tratta di esseri umani, sempre per il biennio 2021-2022, sono stati iscritti nuovi 166 procedimenti con un numero altissimo di indagati, ben 468; mentre per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di migranti, sono stati iscritti 26 nuovi procedimenti con 92 indagati. Solo presso la procura distrettuale antimafia di Palermo, nell’ultimo anno di riferimento (2022), i procedimenti giudiziari penali contro organizzazioni criminali per il reato di tratta e immigrazione clandestina sono aumentati del 171%. A citare i dati messi a disposizione dalla Procura Nazionale Antimafia, è il ministro della Giustizia Carlo Nordio, parlando alla cerimonia per il ventennale della Convenzione Onu di Palermo. Il ministro ha ricordato l’apposito gruppo di lavoro, creato dalla Procura nazionale antimafia, dedicato al contrasto alla tratta di migranti “e che vorrei ringraziare per l’enorme lavoro che sta conducendo”.
“Nessuno Stato può accettare che la criminalità organizzata determini le politiche migratorie nazionali né che vengano praticate ignobili forme di schiavitù moderna. La Convenzione di Palermo ha guidato, in questi venti anni, lo sviluppo dell’attività di cooperazione tra le forze di polizia delle 191 parti firmatarie. Con la sua lungimirante visione ha consentito di rafforzare la nostra capacità effettiva di prevenzione e di contrasto ai crimini gravi ed organizzati”. Lo ha detto il ministero dell’interno Matteo Piantedosi.
E poi il ricordo di coloro che hanno sacrificato la loro vita nella lotta al crimine. “In questa aula rendiamo omaggio al coraggio di donne e uomini che si sono impegnati, talvolta con il sacrificio della propria vita, a combattere la criminalità transnazionale – ha detto Piantedosi -. Abbiamo scelto Palermo e l’aula bunker proprio per rappresentare idealmente, ma anche concretamente, quanta strada abbiamo percorso nel solco dei principi della giustizia e della legalità”.
“Serve un’intesa internazionale per prevenire il traffico di esseri umani. Un “traffico di morte” lo ha chiamato Maria Tripodi, sottosegretario agli Affari esteri. A margine della conferenza il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato oggi un accordo di cooperazione giudiziaria con la collega della Libia, Halima Ibrahim Abdel Rahman Elbousify.
Il Guardasigilli e la ministra libica hanno sottoscritto un trattato sul trasferimento delle persone condannate, al fine di promuovere la cooperazione tra i due Paesi. Il trattato riguarda le persone sottoposte a pene privative della libertà personale. Dopo la firma dell’accordo, il Ministro Nordio ha ottenuto un colloquio aggiuntivo per richiamare l’attenzione della collega libica sul caso di una minore contesa, nata da madre italiana e padre libico, che la sta trattenendo nel suo Paese. Un caso già sollevato alla Libia da Palazzo Chigi e dalla Farnesina.
Il ministro Nordio ha consegnato e letto alla ministra Elbousify una lettera della madre della bimba, tradotta in arabo, e ha ottenuto dalla collega il suo personale impegno e ogni sforzo per risolvere la vicenda nel migliore dei modi.
Si tratta di un importante passo in avanti verso la soluzione, il più tempestiva possibile, di una dolorosa vicenda familiare, nell’interesse innanzitutto del minore conteso.
“Sul traffico dei migranti, l’intensificazione degli sforzi comuni deve farci collaborare ancora di più per distruggere i mezzi di fortuna che vengono utilizzati nei viaggi della disperazione, a cominciare dai barchini, per individuare i luoghi dove vengono costruiti e i fornitori dei materiali”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Montovano, chiudendo i lavori per il ventennale della Convenzione Onu di Palermo.
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29 Settembre 2023, 10:22