03 Maggio 2009, 20:05
4 min di lettura
(tratto dal blog Cinquelire.info di Nino Amadore)
La notizia ha dell’incredibile: l’associazione Addio Pizzo di Catania, l’equivalente all’ombra dell’Etna di Addio Pizzo di Palermo che ha portato una ventata di novità e di fiducia nella lotta al racket mafioso, non ha più una sede. L’associazione etnea, infatti, non può più usufruire dei locali che le erano stati messi a disposizione dalla Confesercenti di Catania. Alla fine di marzo i ragazzi dell’associazione catanese impegnata in una difficile campagna contro il racket e privi di risorse finanziarie hanno trovato i lucchetti alla porta il che ha un significato preciso: divieto di entrata. Così Confesercenti, associazione che ogni anno promuove il rapporto sulla pressione della criminalità organizzata con Sos Impresa, in questo caso ha sfrattato quei giovani che sono stati e restano quasi l’unica novità nella lotta alla mafia. Tra l’altro l’immobile che era stato assegnato ai giovani di Addiopizzo Catania proveniente dall’immenso bacino dei beni sequestrati alla mafia oltre a essere ipotecato (beneficiario il Banco di Sicilia) è anche da ristrutturare e nessuno ha i fondi necessari per farlo: non li ha il Comune di Catania che metterebbe volentieri le mani sull’immobile e manco a dirlo non li hanno i giovani di Addiopizzo (il bilancio dell’associazione lo trovate qui). Serve dunque aiuto, come spiegano i ragazzi, i quali appaiono piuttosto stanchi di lanciare appelli che spesso restano inascoltati o peggio di chiedere aiuto nella totale indifferenza della città e del circuito informativo cittadino.
Di seguito la lettera che i ragazzi di Addiopizzo Catania hanno inviato ai vertici di Confesercenti nazionale. Cui ancora non è stata data risposta.
ALLA DIREZIONE NAZIONALE CONFESERCENTI R O M A
ALLA DIREZIONE REGIONALE CONFESERCENTI P A L E R M O
Oggetto: utilizzo locale Confesercenti Catania
Nel 2006 Addiopizzo Catania, nell’ambito degli stretti rapporti di collaborazione con le associazioni antiracket etnee, ha accettato l’invito dell’ASAEE, presente presso la sede della Confesercenti di Catania con uno sportello di prevenzione dell’usura, ad utilizzare una sala della predetta sede per le proprie riunioni mensili e gli incontri degli associati. In questi due anni di utilizzo del locale messo a disposizione dalla Confesercenti i soci di Addiopizzo hanno sempre tenuto un comportamento irreprensibile, improntato al massimo rispetto del rapporto fiduciario sotteso all’utilizzo del predetto bene. Giova evidenziare, inoltre, che Addiopizzo ha da subito cercato di istaurare con la Confesercenti Catania, un rapporto di reciproca collaborazione soprattutto in funzione della realizzazione del progetto del “consumo critico” che, com’è noto, mira a creare una rete consapevole di consumatori disposti a sostenere con i loro acquisti i commercianti che si ribellano alla richiesta del pizzo. In tale ottica, abbiamo innanzitutto rilevato l’assenza della Confesercenti di Catania alla conferenza stampa di presentazione della prima importante fase del progetto del “consumo critico” svoltasi il 30 settembre presso la Prefettura di Catania alla presenza delle autorità cittadine e delle altre associazioni antiracket.
Analogo vuoto è stato registrato in occasione dei numerosi inviti, tutti puntualmente disattesi, rivolti alla direzione della Confesercenti, nella persona del direttore Politino, a partecipare al progetto che Addiopizzo sta portando avanti con le varie associazioni di categoria cittadine finalizzato ad una forte sensibilizzazione degli associati sul tema della lotta al racket e strutturato in incontri tra gli stessi associati, esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine. Abbiamo infine registrato una sorprendente proattività in data 31/03/2009, quando i soci di Addiopizzo hanno trovato l’ingresso della sede sbarrato da un robusto lucchetto senza che nessuno della dirigenza avesse comunicato ai predetti la decisione di non consentire loro l’utilizzo della sala. Solo in data 07/04/2009 a seguito di formale richiesta i vertici della direzione hanno comunicato quanto segue: “Facendo seguito alla vostra nota del 06/04/2009 , si comunica che non e’ stata mai deliberata ufficialmente, dalla scrivente Confederazione nessuna concessione di spazi o aule a favore del vostro Comitato(Addio Pizzo). Pertanto si revoca la disponibilità verbale all’utilizzo dei locali della Confesercenti Catania a favore del Comitato Addio Pizzo, per motivi di natura organizzativa. Come tale Vi invitiamo a volere prendere contatti con la Segreteria della Confesercenti (tel:095388274) per ritirare il materiale presente presso la nostra sede”. Senza voler entrare nel merito della decisione adottata senza preavviso alcuno dagli attuali vertici della Confesercenti, da stigmatizzare nella forma, con la presente Addiopizzo Catania desidera comunque ringraziare la Confesercenti per l’ospitalità ricevuta in questi due anni e ciò
nonostante una certa indifferenza dimostrata verso i progetti di legalità portati avanti tra mille difficoltà, indifferenza che fortunatamente non ha riscontrato collaborando con analoghe associazioni imprenditoriali del circuito catanese.
Difficoltà alle quali da oggi si aggiunge quella di cercare frettolosamente una nuova sede, per poter proseguire senza intoppi eccessivi la nostra attività; attività che, lo ricordiamo a futura memoria, cerchiamo di portare avanti con il solo scopo di rendere la nostra terra almeno un po’ migliore di come l’abbiamo trovata. Una terra in cui ci auguriamo che i nostri antagonisti siano sempre meno e, soprattutto, non si confondano con i nostri presunti amici. Sarà cura di questa associazione inoltrare la presente alla Prefettura e alla Questura, i cui uffici accolgono la nostra associazione tra quelle riconosciute, e comunicare loro l’indirizzo della nuova sede non appena verrà risolto tale problema organizzativo.
Quanto sopra per doverosa conoscenza
I ragazzi di Addiopizzo Catania
Pubblicato il
03 Maggio 2009, 20:05