08 Gennaio 2024, 05:02
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CATANIA – Entra nel vivo la corsa per il rinnovo dei vertici di Confindustria, dopo le dimissioni di Angelo di Martino.
L’appuntamento, che si preannunciava caldissimo, era previsto per stamattina alle 9.30, ma è stato rinviato. All’associazione degli Industriali bisogna rinnovare i vertici della sezione Trasporti e il responso delle urne può diventare determinante per il successivo rinnovo dei vertici di Confindustria. E in ballo ci sono nomi “graditi” al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno che potrebbe avere un ruolo decisivo nell’orientamento del voto.
Il candidato favorito era l’uscente Salvatore Gangi, fatturato di 60 milioni di euro, ex presidente regionale della piccola Industria. Aveva ricevuto le deleghe firmate da parte delle aziende pubbliche, Rfi e Ast, per esempio. Ma Dario Lo Bosco, per Rfi, che aveva firmato la delega a Gangi, ha iniziato a vacillare quando è sceso in campo il presidente dell’Ars, motivazione ufficiale: sarebbe venuta meno l’unità tra gli industriali e un esponente di azienda statale non può concedere le deleghe durante uno scontro. Dello stesso avviso, cioè l’astensione, dovrebbero essere Amts e Ast: il sindaco Enrico Trantino avrebbe proprio consigliato al presidente di Amts Giacomo Bellavia di non votare.
Il presidente dell’Ars punta a far eleggere ai Trasporti qualcuno che possa spingere per l’elezione, come vicario provinciale di Confindustria, di Franz Di Bella, il re dei call center di Paternò, argomento caldo di cui si è occupato anche Report. I nomi che circolano con insistenza per i trasporti, graditi a Galvagno, sono due: Marco Caruso della Adr Trasporti e Stefano Ontario. Una certezza: Nico Torrisi, Ad della Sac, altro papabile di peso che potrebbe rafforzare la presenza di Galvagno, non si candiderà.
Negli ultimi giorni sono avvenuti due incontri: uno al bar Europa tra Galvagno, l’avvocato Giacomo Gargano, già alla guida dell’Irfis e Gaetano Vecchio, attuale vicario di Confindustria. Un incontro durato a lungo e finito nella bocca di mezza città: Vecchio non ha dato seguito – secondo quanto confermano a LiveSicilia imprenditori di Confindustria – alle indicazioni del presidente Ars, arrivando alla rottura. Altro incontro è avvenuto tra esponenti del Comune di Catania, ma oltre alle indicazioni del primo cittadino, non è certo che Giacomo Bellavia, nonostante la stessa appartenenza al partito di Galvagno, faccia venire meno il proprio voto nei confronti di Gangi.
Le risposte a questa matassa potranno arrivare soltanto a urne chiuse. In giornata. Le conseguenze varranno per le prossime settimane, non solo all’interno di Confindustria Catania: a valle c’è il rinnovo delle cariche regionali.
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08 Gennaio 2024, 05:02