19 Gennaio 2018, 07:15
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PALERMO – Valgono più di 25 milioni di euro i beni che la Direzione investigativa antimafia di Trapani ha confiscato all’imprenditore Andrea Moceri, 57 anni, e ai suoi familiari.
Il provvedimento è della sezione sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Le indagini della Dia, coordinate dalla Procura di Palermo, hanno ricostruito gli affari di Moceri. All’inizio si occupava di compravendita di auto nuove e usate. Il denaro accumulato in nero, come in nero sarebbero pagati i dipendenti costretti a firmare buste paga fantasma, sarebbero serviti a finanziare nuove attività e ad organizzare un giro di usura.
Tra le imprese finanziate con l’attività illecita di credito c’era anche l’oleificio denominato “Fontane d’oro s.a.s.”, con sede a Campobello di Mazara, oggi in amministrazione giudiziaria, riconducibile a Francesco Luppino, attualmente detenuto, indicato dagli investigatori come un fedelissimo del latitante Matteo Messina Denaro.
Il patrimonio confiscato a Moceri, a cui è stata applicata la sorveglianza speciale per due anni, comprende 35 unità immobiliari, tra Campobello di Mazara e Castelvetrano, 35 appezzamenti di terreno, 5 aziende, quote di partecipazioni in varie società di capitali, numerosi conti bancari e polizze assicurative.
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19 Gennaio 2018, 07:15