Confisca da 600 mila euro | a Salvatore Laudani

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10 Novembre 2014, 09:48

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CATANIA. I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, hanno confiscato il patrimonio di circa 600 mila euro illecitamente accumulato dal 35enne Salvatore Laudani, appartenente al clan mafioso dei “Pillera – Puntina”. Il Laudani era stato tratto in arresto dalle Fiamme Gialle nel giugno 2012, nell’ambito dell’operazione “Pret a Porter”, in quanto finanziatore dell’acquisto, in Olanda, di quasi 15 chilogrammi di marijuana del tipo “orange skunk”.

Le indagini esperite avevano dimostrato il ruolo del Laudani quale referente nel gruppo criminale per il traffico di stupefacenti, determinando la condanna dello stesso, in primo grado, a cinque anni di reclusione. Partendo dalle evidenze raccolte, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno quindi avviato una mirata indagine patrimoniale nei confronti del soggetto e del suo nucleo familiare allo scopo di verificare la coerenza del tenore di vita e del patrimonio agli stessi riconducibile con i redditi dichiarati. Tutto ciò nella consapevolezza che tra le misure più efficaci di contrasto alla criminalità organizzata vi è certamente quella dell’aggressione dei profitti derivanti dalle attività illecite già reinvestiti nel circuito economico legale.

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Le indagini – condotte anche attraverso l’utilizzo di sofisticati software sviluppati dalla Guardia di Finanza per l’analisi di tutte le informazioni disponibili nelle banche dati – hanno fatto emergere l’illecito arricchimento della famiglia Laudani. Infatti, tra l’altro, è stato accertato che l’ultima dichiarazione dei redditi di Salvatore Laudani, presentata nel 2008, recava un reddito di appena € 10, mentre, fino al suo arresto, è stato in grado di provvedere al regolare versamento di rate mensili dell’importo di 2.000 euro per un mutuo acceso per l’acquisto di due immobili. Pertanto, le Fiamme Gialle etnee hanno proposto alla competente A.G. l’adozione della confisca dei beni individuati, per un valore di circa 600 mila euro. La Sezione Misure di Prevenzione ha così disposto la confisca di 2 immobili siti in Catania nonché delle quote di due società, una, con sede a Catania, operante nel settore edile e l’altra, con sede ad Acireale, attiva nel commercio di articoli di cartoleria.

Contestualmente, i giudici hanno anche disposto nei confronti del Laudani la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale per la durata di due anni e sei mesi.

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10 Novembre 2014, 09:48

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