06 Ottobre 2016, 05:18
2 min di lettura
PALAGONIA – Sarebbe scoppiata una lite tra Francesco Calcagno e Marco Leonardo e poi il conflitto a fuoco all’interno del Cafè Europa di via Vittorio Emanuele. La pallottola mortale però ha raggiunto il consigliere comunale, conosciuto nel paese calatino come U Vichingo. Non è ancora emersa l’esatta dinamica di quanto è accaduto ieri all’interno del locale: i carabinieri stanno analizzando alcune immagini di videosorveglianza che permetteranno di ricostruire con precisione come è stato ucciso il 42enne. Non è stato dunque un agguato: all’interno del bar si è consumata una sparatoria, in cui è rimasto ferito anche il titolare del bar Paolo Sangiorgi.
Sono bastate poche ore ai Carabinieri per chiudere il cerchio su Francesco Calcagno. L’uomo ha solo anticipato la visita dei militari a casa e si è presentato alla caserma della compagnia di Palagonia. Per ore è stato sotto torchio: il sostituto procuratore di Caltagirone Vincenzo Calvagno lo ha interrogato cercando di sviscerare movente e ragioni della sparatoria. La scintilla sarebbe stata scatenata da un problema di debiti tra i due. Avrebbe parlato di un debito di 3000 euro, ma non si comprende bene se il consigliere comunale fosse l’inermediario o il debitore. E’ stata esclusa l’attività amministrativa e politica di Leonardo. Dal punto di vista giudiziario sarà fondamentale ricostruire l’esatta dinamica dello scontro a fuoco: chi ha sparato e quando. Saranno elementi utili per determinare i profili della contestazione e attribuire le responsabilità.
Calcagno avrebbe raccontato che il primo a sparare sarebbe stato Leonardo con una 7.38 e lui avrebbe risposto con una pistole calibro 38. Tre i colpi in totale: quello sparato dal consigliere comunale avrebbe raggiunto il titolare del Cafe’ Europa ricoverato in ospedale. Il Vichingo sarebbe stato colpito al petto e, forse di striscio, alla gola. Sarà l’autopsia a determinare quale sia stato il colpo fatale.
Ieri a Palagonia è stato un mezzogiorno di fuoco. In via Vittorio Emanuele appena la notizia dell’omicidio si è diffusa si sono riversati curiosi ma anche i parenti del consigliere comunale ammazzato. Incredulo lo zio Salvatore, che parlava di “uno sbaglio” di persona. Ma non mancavano i mormorii sulle “cattive frequentazioni” di Mario. Il consigliere comunale, prima della sua elezione nelle ultime amministrative, ha avuto qualche grattacapo con la giustizia per colpa dei suoi contatti con esponenti della famiglia Santapaola. L’ombra dell’inchiesta Iblis con le intercettazioni sul controllo del trasporto da parte della mafia con il boss Alfonso Fiammetta, anche se la sua posizione è stata archiviata. Il suo nome poi è inserito insieme a criminali di calibro in un’ordinanza per truffe all’Inps per i braccianti agricoli. Insomma U Vichingo non aveva certo amicizie raccomandabili.
Diversi gli interrogativi ancora da chiarire. I due si erano dati appuntamento al bar? Oppure è stato solo un incontro casuale? E questo sarebbe ancora più inquietante perchè significhere che Marco Leonardo andava in giro armato. Forse sapeva che c’era una taglia sulla sua testa? Domande a cui potranno dare una risposta solo le indagini dei carabinieri.
Pubblicato il
06 Ottobre 2016, 05:18