Guerra tra i cinquestelle di Palermo | Accuse e veleni corrono via chat

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27 Settembre 2017, 15:44

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PALERMO – Tensioni, guerre intestine tra compagni di gruppo, accuse di “scorrettezza”, prese di posizione e conseguenti pubbliche lavate di capo. A poco più di tre mesi dal boom delle elezioni amministrative, che ha portato sei consiglieri comunali del Movimento cinque stelle a Sala delle Lapidi, la pattuglia M5s guidata da Ugo Forello è nel caos. L’ultimo colpo di scena è la reprimenda pubblica fatta nei confronti di Igor Gelarda, il poliziotto sconfitto da Forello al ballottaggio delle Comunarie, in merito alla sua presa di posizione nei confronti della Zona traffico limitato in città. In un post Facebook Gelarda ha analizzato il provvedimento partendo dalle multe elevate dal Comune e ha parlato di “un esperimento finalizzato solo a fare cassa e grancassa”. Oggi un comunicato del gruppo precisa che le dichiarazioni di Gelarda, “che non ha competenze specifiche in materia”, sono “espresse a titolo personale”. E ancora: “Il M5s ritiene che lontano da inutili e sterili protagonismi e vuote polemiche, si debbano affrontare con spirito di gruppo i problemi nevralgici della città, con competenza e serietà, da vera opposizione, leale ed intransigente, a tutela degli interessi e diritti dei palermitani”.

La nota è firmata dai restanti cinque consiglieri comunali ma uno dei nomi riportati in calce, secondo quanto si apprende, non avrebbe condiviso fino in fondo la presa di posizione nei confronti del poliziotto: è Concetta Amella, componente della terza commissione, che al telefono taglia corto: “Sto male, non voglio rilasciare dichiarazioni”. La firma di Amella, comunque, c’è. Alla nota controreplica Gelarda: “Non lo giudico e, in tutta onestà, non lo capisco – dice -. Non è nella mia natura aggredire pubblicamente dei compagni di percorso. Si tratta di una incomprensione che, sono certo, rientrerà con le relative scuse. Chiederò comunque ragione di questi comportamenti nelle sedi opportune. La Ztl? Sono a favore ma non con queste modalità”. Sulla vicenda Forello precisa ulteriormente: “La nota è stata firmata da tutti i consiglieri. Gelarda? Non posso apprendere dalla stampa le dichiarazioni fatte a nome del movimento, è un modo di agire che va modificato”.

Il comunicato, intanto, è stato postato sulla pagina Facebook del Movimento cinque stelle Palermo e ha causato la reazione degli attivisti preoccupati per le conseguenze mediatiche della mossa: “Non è accettabile che, dopo tutti questi mesi, non ci sia ancora un gioco di squadra vero e paritario all’interno del gruppo consiliare del M5s”, lamenta Andrea Anello. “Fuori si suda per portare acqua al mulino e voi litigate come bambini dell’asilo”, afferma Rosalia Iuculano che difende Gelarda: “Ditemi cosa ha detto di sbagliato e fuori linea, come se un cittadino potesse avere diritto di parola solo se sta in commissione”. Fabrizio Geraci avverte: “Queste controversie, soprattutto in un momento delicato come questo, non fanno altro che dividerci e dare spazio a coloro che sono il nostro reale problema, non credo assolutamente vi fosse la necessità di arrivare a tanto”. Tra i commentatori anche Rosaria Ferranti:  “State facendo un gioco di squadra (sporco) – attacca -, credo che questo faccia male al movimento”. E ancora: “Girano sulla rete foto di consiglieri che anziché essere ad una seduta consiliare per votare il piano delle opere triennali si trovavano al bar a bere una birra”, scrive Ferranti facendo riferimento a una foto postata da Forello venerdì sera con Carmela Trifirò, candidata alle regionali nella lista M5s di Palermo. L’ex candidato sindaco di Palermo replica: “Sono stato il consigliere più presente in questo avvio di legislatura”.

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La temperatura all’interno del gruppo, però, è altissima, così come la tensione tra Amella e Giulia Argiroffi: tra le due uno scontro che ha il suo prologo su Facebook. In un post del 16 settembre Amella invita i suoi amici a visitare la mostra ‘Serpotta ed il suo tempo’ all’Oratorio dei Bianchi e si lascia sfuggire una frase: “Di cultura forse non si mangia, ma ci si rifà sicuramente gli occhi”. Immediata la reprimenda della collega a Sala delle Lapidi: “Certo che con la cultura si mangia”. Ne nasce una discussione in cui si inserisce anche Gelarda in difesa di Amella, la quale precisa come la sua fosse “una battuta ironica e non una asserzione di principio”. Argiroffi non molla il punto e controreplica: “E’ una frase che mi fa sempre e comunque accapponare la pelle”.

E’ il preludio a un secondo durissimo attacco, che questa volta va in scena in una chat: tutto parte ancora una volta da un post di Amella, che dice la sua sul Piano triennale opere pubbliche approvato da Sala delle Lapidi. “Un elenco infinito di opere che di fatto si tradurrà solo in interventi di ordinaria manutenzione – è il giudizio espresso -. Tra Patto di stabilità, falle procedurali nella stesura dei progetti, relazione e documenti mancanti a corredo delle numerose opere elencate, se riusciranno a spazzare davanti casa mia, sarà il massimo”. Il post, ancora una volta, non va giù ad Argiroffi, architetto e componente della commissione Urbanistica, che attacca la collega pentastellata a Sala delle Lapidi per aver espresso un giudizio su un terreno non suo: “Questa volta ha esagerato”, è il commento di Argiroffi che pretende le “scuse” della collega la quale, a suo dire, non avrebbe rispettato “le differenze di ruoli”. Argiroffi non usa mezzi termini per definire Amella: “Una persona scorretta”. Il caso si chiude con Forello che chiede  invano di rimuovere il post. Poi lo scoppio del caso Gelarda, che rischia di avere contraccolpi mediatici pesanti come macigni nella corsa di Giancarlo Cancelleri alla Presidenza della Regione.

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27 Settembre 2017, 15:44

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