04 Novembre 2014, 11:46
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CATANIA – Era atteso da anni e, finalmente, oggi pomeriggio, arriverà in Consiglio comunale. È il regolamento sui dehors, sull’occupazione di suolo pubblico dei gazebo esterni dei locali cittadini che, dopo pressanti richieste, in particolare dei residenti del centro storico che chiedono regole, e numerosi incontri, è stato esitato dalla Giunta targata Enzo Bianco e, stasera, sarà presentato in aula dall’assessore al ramo, Angela Mazzola.
Diciotto articoli e numerosi allegati che dovrebbero regolamentare l’estetica dell’esterno dei locali, uniformando la scelta di dimensioni e colori. Non solo: all’interno del regolamento è normata anche la concessione del suolo pubblico, che sarà quinquennale, rinnovabile. Il pagamento del suolo pubblico, però, sarà annuale.
Chi vorrà allestire i gazebo all’esterno della propria attività, potrà farer richiesta al Comune indicando le dimensioni, la planimetria e il luogo in cui il dehor verrà istallato, depositando un documento firmato dal tecnico e dal titolare dell’esercizio. In seguito, passati sessanta giorni, il titolare dovrà fornire documentazione tecnica e fotografica relativa alle strutture montate.
Che saranno di tre tipi, a seconda della zona della città: la zona A, coincidente con le aree classificate nel Piano regolatore come A, A1 e B, ovvero quelle corrispondenti al centro storico e all’area di via Umberto: la zona B, corrispondente al Lungomare e la zona C, corrispondente al resto della città. Nelle prime due zone, previo nulla osta della Sovrintendenza, si potranno posizionare arredi differenti in base alla tipologia e alla stagionalità, le tende potranno essere collocate solo se non si sovrappongono agli elementi stilistici e decorativi degli edifici (secondo le prescrizioni della Sovrintendenza). In ogni caso, negli arredi non potrà essere inserita pubblicità.
Il colore omogeneo è invece raccomandato: nella zona A i gazebo potranno essere bianco-ecrù, grigio antracite e nero e bordeaux; in zona B bianco-ecrù e grigio-nero e, infine, in zona C, un colore distintivo omogeneo scelto tra i colori bianco-ecrù, grigio antracite, bordeaux e moka. Per alcuni esercizi commerciali, poi, dediti alla somministrazione, è possibile istallare tende retraibili.
Sarà inoltre possibile collocare tende, sedie e tavolini sul sedime stradale e agli incroci, nel rispeto dell’articolo 20 del codice della strada. Un elemento, questo, discusso a lungo dall’assessorato alle Attività produttive e al quale sono contrari i residenti, per via delle implicazioni relative alla sicurezza. In particolare è l’associazione Centro storico, attiva nel denunciare il degrado e l’invivibilità delle vie della movida, a lamentare di non essere stata coinvolta nelle decisioni dell’amministrazione – “La scrivente Associazione non si arroga il diritto di considerarsi una “organizzazione maggiormente rappresentativa” ma non può non rilevare che fino ad oggi non è stata mai consultata in merito al Regolamento in oggetto benché esso sia in fase di elaborazione da diversi anni”, scrivono i rappresentanti in una lunga nota – e a segnalare elementi del nuovo regolamento che non rispetterebbero né le esigenze di avventori e residenti, né i criteri di sicurezza. La durata della concessione, il parere non vincolante della Sovrintendenza, orari, occupazione della sede stradale.
Tutti elementi che saranno discussi stasera in Consiglio dove i consiglieri promettono battaglia. Come anticipa Andrea Barresi, di Grande Catania. “Il regolamento che discuteremo oggi pomeriggio non è come lo immaginavamo – afferma.Non ci sono previsioni per le piazze storiche, come piazza Teatro Massimo, quando invece queste sarebbero da arredare, sistematicamente. Per quanto riguarda i vincoli della Ssovrintendenza e i pareri – continua – chiediamo che sia l’ufficio a valutare i dehors di volta in volta”.
Il documento he sarà presentato all’aula è il “frutto di un lungo lavoro” per il presidente della Commissione consiliare Attività produttive, Ludovico Balsamo che non nasconde, però, la necessità dio emendarlo in alcuni punti. “Ciò che rende complicato l’atto – spiega Balsamo – è che bisogna conciliare le esigenze di sicurezza e quelle estetiche, con le richieste delle associazioni e dei residenti”.
La possibilità, concreta, è che stasera l’atto venga modificato da due grossi emendamenti, uno della maggioranza, uno dell’opposizione e uno dell’amministrazione, sul quale sembra stia lavorando l’assessore Mazzola – che potrebbero cambiare alcune delle caratteristiche.
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04 Novembre 2014, 11:46