Consiglio di Presidenza spaccato | su deroghe e agenzie di stampa

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12 Marzo 2013, 19:56

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PALERMO  – La revoca dell’aggiudicazione provvisoria del servizio di call center ha rappresentato l’unico punto di convergenza del giorno, per il resto è stato scontro aperto su tutta la linea. Toni vivaci questo pomeriggio nel corso del Consiglio di presidenza dell’Ars, dove non sono mancate le dure prese di posizione e i muro contro muro. Due le questioni che hanno acceso il dibattito in Torre Pisana, causando una spaccatura netta all’interno del massimo organo che governa la vita amministrativa del Parlamento più antico d’Europa: le richieste di deroga per il mantenimento di alcuni gruppi parlamentari e le somme che annualmente l’Ars destina alle agenzie di stampa a cui il parlamento regionale è abbonato. Argomenti scottanti visto il clima di austerity.

La prima vicenda riguarda i gruppi di Cantiere popolare e Grande Sud. Sia i deputati guidati da Toto Cordaro, che quelli capitanati da Bernadette Grasso, sono sotto la soglia minima dei cinque componenti prevista dal regolamento per poter mantenere in vita un gruppo autonomo. Gli ex cuffariani sono in quattro, mentre i miccicheiani, dopo le ultime defezioni, sono scesi addirittura a tre elementi. In gioco dei veti incrociati alla fine ha bloccato ogni decisione e rinviato il tutto a domani.

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Non è andata meglio sul fronte della cosiddetta “comunicazione istituzionale”, dove è andato in scena un vero e proprio “scontro istituzionale” tra il collegio dei questori e il presidente, Giovanni Ardizzone. Al centro della contesa le somme da destinare alle agenzie di stampa, che nel bilancio interno dell’Ars approvato il 31 dicembre scorso ammontavano a 585mila euro. Ardizzone non avrebbe avuto intenzione di accogliere una delibera del collegio dei questori, approvata a gennaio, che prevedeva un taglio lineare del 20% dei costi di ogni singolo abbonamento alle agenzie e che eliminava i contratti con alcune agenzie “minori”. Il presidente dell’Ars, secondo quanto si apprende, avrebbe voluto salvare le somme previste a dicembre e introdurre un nuovo abbonamento. Il dibattito, riferiscono alcune fonti, è stato “molto duro” e anche in questo caso ogni decisione è stata rinviata a domani.

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12 Marzo 2013, 19:56

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