16 Agosto 2018, 05:34
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CATANIA – Un insediamento di mezza estate con l’ombra del dissesto sulla città. I consiglieri eletti lo scorso 10 giugno, stamattina prenderanno ufficialmente possesso degli scranni dell’aula consiliare di Palazzo degli Elefanti. Il luogo dove, se tutto andrà bene, staranno per cinque anni a controllare, indirizzare, votare gli atti dell’amministrazione e a proporre qualche iniziativa che possa contrastare la crisi economica e sociale che da anni investe Catania, sulla quale aleggia ancora lo spettro del default.
Una mattinata intensa, quella che si prevede: non solo per il giuramento del primo cittadino, Salvo Pogliese, e di tutti i rappresentanti dei cittadini. Ma anche per la scelta delle cariche istituzionali interne al senato cittadino, in primis presidente e vicepresidente del Consiglio, sui quali nelle scorse settimane sembra si siano consumati tira e molla da parte delle forze politiche alleate del sindaco, che rivendicano i ruoli più importanti all’interno dell’assemblea civica.
Per la presidenza della quale pare sia in pole position il lombardiano Giuseppe Castiglione, consigliere uscente e rieletto in Grande Catania, lista autonomista e tra le più votate alle ultime consultazioni. Con quasi il 9 per cento delle preferenze e forte di 4 consiglieri comunali Grande Catania e dunque Castiglione potrebbero dunque ottenere la poltrona più alta del Consiglio, anche se la stessa sembrerebbe ambita anche dagli esponenti di Diventerà Bellissima che, forti dei 3 seggi conquistati alle elezioni, potrebbero insistere con la nomina di Manfredi Zammataro. Quello dell’ex consigliere comunale e vicinissimo al presidente della Regione Nello Musumeci, sarebbe il secondo nome in lizza.
Un altro nome è però circolato con forza negli ultimi mesi, per via del fatto di aver ottenuto più voti in assoluto all’interno della maggioranza: quello di Andrea Barresi, anche lui consigliere uscente, e rieletto all’interno di una delle liste espressione diretta del sindaco Pogliese. Per molti la presidenza spetterebbe a lui, ma la recente uscita proprio del consigliere sulle future nomine all’interno delle partecipate, potrebbe far presagire un diverso obiettivo.
Non meno “lacerante”, a meno di accordi stretti nelle ultime ore, dovrebbe essere l’elezione del vicepresidente, anzi dei due vice: uno in quota maggioranza e una un quota minoranza. Nel primo caso, la poltrona potrebbe spettare a chi, dei tre nomi circolati, non dovesse ottenere la presidenza, mentre nel secondo caso, la partita sarà tra il Movimento 5 Stelle e gli esponenti dell’opposizione eletti nella lista Con Bianco per Catania. Tra i nomi dei “bianchisti”, quello più accreditato sembra quello di Lanfranco Zappalà, senatore del Consiglio. Anche se la poltrona sembra ambita anche dai pentastellati.
Come ha affermato il neo esponente del Consiglio ed ex candidato sindaco per i 5 Stelle, Giovanni Grasso, che, da consigliere più votato, presiederà la seduta. “Avrò l’onore di presiedere questo Consiglio rinnovato, poiché sono il consigliere più votato – ha detto in un video postato su Facebook, precisando poi la posizione dei pentastellati per le cariche rappresentative. “Qualche giorno fa si è parato di intese, di trattative, in ordine all’elezione delle figure del presidente e del vicepresidente. Il Movimento 5 Stelle non sta conducendo alcuna trattativa sottobanco – ha precisato – ma, dal momento che è il movimento politico più votato a Catania – rivendica un ruolo rappresentativo all’interno del consesso civico. Lo rivendica in maniera pubblica”.
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16 Agosto 2018, 05:34