“Aula, regolamento antiquato| Lavoriamo alla sua revisione”

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12 Novembre 2012, 19:49

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Totò Orlando

PALERMO – Il sindaco? Scelto fra uno dei consiglieri comunali eletti. E il presidente di Sala delle Lapidi? Nemmeno esiste, è il primo cittadino a guidare un’Aula cui spetta anche il compito di scegliere la giunta. Nessun errore, e nemmeno fantascienza, ma semplicemente quanto previsto nel regolamento del consiglio comunale di Palermo.

Regolamento che, sebbene vecchissimo e non al passo con i tempi, è incredibilmente ancora in vigore. Così com’era quando è stato approvato più di trent’anni fa. E a leggerlo, sembra quasi di veder cancellate, con un colpo di spugna, alcune riforme che hanno fatto la storia del nostro Paese, come per esempio l’elezione diretta dei sindaci introdotta nel 1993 o l’istituzione delle circoscrizioni al posto dei quartieri.

Nonostante questo, però, il regolamento è sopravvissuto agli anni che passavano senza che nessuno riuscisse a metterci mano. E il motivo è semplice: per farlo serve un patto di ferro tra maggioranza e opposizioni, altrimenti il rischio è che i veti incrociati blocchino qualunque tentativo di riforma così come accaduto più volte nell’ultima consiliatura.

La speranza, però, è che questa sia la volta buona. “Negli anni Novanta l’allora amministrazione commissionò una bozza di regolamento all’avvocato Guido Corso – dice il presidente del consiglio, Totò Orlando – che non è nemmeno mai approdata in Aula. Useremo quella come base di partenza per una revisione del regolamento da portare in Aula all’inizio del prossimo anno, dopo averla condivisa con tutti i gruppi consiliari”.

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Un’impresa non da poco, che vedrà impegnate più commissioni ma sul quale Orlando si mostra fiducioso. “Sulle regole si decide insieme – continua Orlando – chi è maggioranza deve pensare che la prossima volta può diventare minoranza e viceversa. E per farlo ci avvaliamo dell’aiuto, a titolo gratuito, di un esperto come Gianliborio Mazzola, già segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana, che ci permetterà di completare il lavoro in tempi brevi”.

Oltre all’introduzione dell’elezione diretta del sindaco e della figura del presidente del consiglio, la nuova bozza conterrà anche altri correttivi per il momento allo studio come, per esempio, la conferenza dei presidenti delle commissioni sul modello della capigruppo. “Aiuterebbe a snellire i lavori d’Aula e a rapportarsi meglio con l’amministrazione – continua Orlando – mentre non limiteremo gli interventi dei consiglieri, visto che la nostra assemblea è anzitutto un luogo di confronto e dibattito politico. Dobbiamo recuperare gli ultimi vent’anni in cui è cambiato il mondo”.

La bozza, appena definitiva, verrà inviata ai gruppi consiliari e poi alle commissioni competenti. Il prossimo passo sarà, invece, l’aggiornamento dello Statuto comunale, anch’esso ormai superato. “Cercheremo la massima condivisione possibile – puntualizza il presidente del consiglio – abbiamo già tenuto diversi incontri con gli uffici e le associazioni, ma coinvolgeremo quanti più cittadini perché parliamo dello statuto che regola il funzionamento del Comune e che quindi interessa tutti”.

 

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12 Novembre 2012, 19:49

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