11 Gennaio 2022, 13:01
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CATANIA – Sedici persone arrestate con l’accusa di appartenere al clan Pillera – Puntina: è l’esito dell’operazione “Consolazione”, che questa mattina ha visto in azione gli investigatori della Squadra Mobile di Catania. Tra gli arrestati, diversi membri di spicco del clan mafioso, risorto e riorganizzato. Ecco tutti i nomi e le accuse nel comunicato della Squadra Mobile
In data odierna, su delega di questa Procura Distrettuale – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali custodiali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, a carico dei pregiudicati:
I predetti sono indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e usura.
FARO Massimo, FARO Giovanni, PAPPALARDO Fabrizio, RUSSO Fausto, SPALLETTA Giacomo Pietro dopo essersi presentati a bordo di sei ciclomotori presso il panificio proferrendo nei confronti di quest’ultima espressioni quali “se non mi dici dov’è tuo marito scippamu a testa a te e ai bambini” e quindi proferendo nei confronti della vittima espressioni quali “se non dici la verità ammazzo a te e la tua famiglia … il panificio domani deve restare chiuso se no ti ammazziamo la famiglia … Domani nun rapiri stu panifìciu picchì se no ti finisci mali. .. ti scippamu a testa e tambicu da sutta”.
Le accuse
Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezioni Reati contro la Persona, avviate nel 2015 nell’ambito del contrasto alle iniziative delinquenziali poste in essere dalla cosca mafiosa “Pillera-Puntina”.
Le attività investigative, che si sono avvalse del contributo di diversi collaboratori di Giustizia, hanno consentito di acquisire allo stato gravi indizi di colpevolezza sulla citata consorteria criminale che si reputa retta da IENI Giacomo Maurizio, inteso “Nuccio u mattuffu”, e da PAPPALARDO Fabrizio, elemento che si ritiene allo stato di rango apicale del clan, a capo del c.d. “gruppo del Borgo”, nominativo con cui viene appellata piazza Cavour, abituale luogo di ritrovo dei soggetti ritenuti appartenenti al sodalizio.
Nel corso delle indagini è stato ipotizzato come i predetti, unitamente ai sodali ritenuti maggiormente rappresentativi (FARO Carmelo, inteso “pallittuni”, PUGLISI Vittorio e SPALLETTA Giacomo Pietro), avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo, controllavano in maniera capillare la loro zona di influenza dedicandosi alle estorsioni nei confronti delle attività commerciali ivi insistenti ed al prestito di somme di denaro con tassi usurari pari al 10%.
In particolare, è stata acclarata l’estorsione ai danni dei proprietari di una nota pasticceria, costretti a versare la somma di € 2.500,00 in occasione delle festività di Natale e di Pasqua, oltre a consegnare periodicamente numerose ceste contenenti i prodotti dolciari venduti, nonché i prestiti ad usura nei confronti dei soci e amministratori di alcune ditte operanti nel settore della ristrutturazione edile e dell’impiantistica e nel commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori.
E’ da rimarcare che le vittime hanno collaborato denunciando gli autori delle indebite richieste.
L’operazione è stata denominata “Consolazione”, dal nome del quartiere in cui insiste la citata piazza Cavour.
Nel corso delle operazioni il predetto SAITTA Giuseppe è stato altresì arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio in quanto trovato in possesso di 1Kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, n. 10 stecche della medesima sostanza, un bilancino di precisione e la somma di € 6.000,00 in contanti ritenuta provento dell’attività illecita.
Espletate le formalità di rito, tutti gli indagati sono stati associati presso varie carceri siciliane di massima sicurezza, tranne PODESTA’ che è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione del Giudice per le indagini preliminari.
Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal Gip in sede, dovranno trovare conferma in esito al procedimento penale che verrà instaurato nel contradittorio tra le parti, come legislativamente previsto
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11 Gennaio 2022, 13:01