29 Giugno 2014, 06:12
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CATANIA – E’ una battaglia che va avanti da tempo, ormai, quella tra i dipendenti del consorzio di bonifica 9 di Catania e il proprio Ente. Tanti, forse troppi, i punti interrogativi che i dipendenti rivolgono ai dirigenti, ma senza ricevere le risposte sperate. “Siamo stanchi non ne possiamo più di questa vergognosa amministrazione – esordiscono i dipendenti che ancora una volta tentano di accendere i riflettori sui propri malesseri professionali. A volte proviamo persino vergogna nel doverci rapportare con i produttori agricoli che, giustamente, ci attaccano per i mancati servizi erogati. Ma noi che colpa abbiamo?”
Il problema. “L’esposizione dei fatti deve partire da lontano – proseguono – circa un anno fa quando le segreterie sindacali sostenevano che “il Consorzio di bonifica 9 di Catania è in ginocchio per mancanza di liquidità per colpa della crisi finanziari”. Oggi, considerati gli interessi dei produttori agricoli della Sicilia Orientale e dei migliaia di dipendenti dei consorzi di bonifica dell’isola, vogliamo denunciare per tempo lo scandalo che si sta perpetrando ai danni dei consorziati e della collettività. La denuncia nella sua semplicità ha del paradossale. Da una parte la dirigenza ed i sindacati proclamano che l’Ente è stremato dalla crisi economico-finanziaria, ma dall’altra si attivano le procedure per promuovere circa una cinquantina di dipendenti, col conseguente aggravio economico per il consorzio e la Regione Sicilia”.
Secca la replica di Giuseppe Dimimo commissario straordinario dell’Ente dalla fine del 2012 sino allo scorso 18 giugno, dopo aver rassegnato le dimissioni. “Ho attuato delle procedure legittime, nessuna regola arbitraria e nessun clientelismo. Le informazioni stanno viaggiando su binari errati ed io voglio sottolineare che tutte le procedure possono essere verificate da chiunque, perché chiunque può accedere agli atti. Non ho travisato né ha raggirato nessuno”.
Secondo quanto riferito dall’ex commissario straordinario l’Ente da oltre 10 anni non aveva assunto né promosso alcun dipendente, e le carenze iniziavano a farsi sentire dal momento in cui nel decennio in questione molti dipendenti erano andati in pensione, lasciando scoperti alcuni incarichi anche di notevole importanza. “Ho messo a concorso i posti scoperti – prosegue Giuseppe Dimimo – cariche che sono state ricoperte da personale interno, promuovendo quindi i dipendenti che avevano i requisiti. Le vere assunzioni indecenti – conclude – sono avvenute 10 anni fa, quando con selezioni scriteriate gli operai venivano assunti con chiamata diretta”.
Ma i dipendenti che hanno mosso la denuncia non si arrendono. A chi rivolgete il vostro appello? “Assieme ai consorziati ed alle associazioni di categoria ci rivolgiamo all’assessore Reale, al dirigente generale del dipartimento regionale per l’agricoltura, al Servizio di Vigilanza ed al nuovo commissario straordinario dell’Ente affinché fermino in maniera definitiva tale scempio e diano un chiaro segnale agli operatori del settore”. LiveSiciliaCatania ha contattato Francesco Petralia, neo commissario straordinario dell’Ente, successore di Dimimo, il quale essendosi da poco insediato ha preferito non sbilanciarsi sulla questione, garantendo comunque di visionare personalmente al più presto tutti gli atti.
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29 Giugno 2014, 06:12