13 Novembre 2012, 22:55
2 min di lettura
PALERMO – Una “Consulta delle culture” per dare voce a Palermo a chi non ne ha, perché pur essendo residente non ha la cittadinanza italiana oppure mantiene anche quella di origine. Apolidi, cittadini comunitari ed extracomunitari che nel 2013 potrebbero essere chiamati alle urne per eleggere 21 rappresentanti che dialogheranno con giunta e consiglio comunale per proporre temi e iniziative o esprimere pareri.
Ed il regolamento della consulta è stato presentato oggi dall’assessore Giusto Catania, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore alle Attività sociali Agnese Ciulla. “La costruzione della Consulta – ha detto Catania – ha l’obiettivo della formazione di un progetto cittadino interculturale di partecipazione tra stranieri e palermitani, luogo di consultazione e di Governo per le decisioni politiche della città. Questo percorso fa parte del più ampio progetto di partecipazione promosso dall’Amministrazione”.
Un percorso cominciato in estate, proseguito con alcuni incontri tematici con diverse comunità della città e culminato con la presentazione di un regolamento che adesso andrà in consiglio comunale per essere approvato, secondo le previsioni dell’amministrazione, entro l’anno. “Questo nuovo organismo – ha affermato Orlando – non sarà un luogo di rappresentanza diviso fra etnie e nazionalità, ma un luogo di partecipazione e scambio fra tutte le culture”.
Il regolamento prevede un’assemblea composta da 21 membri, della durata di una sindacatura, che al loro interno eleggeranno un presidente, un vicepresidente e un ufficio di presidenza, formato da altre cinque consultori. Ma la consulta vedrà anche la partecipazione di un assessore e di due consiglieri comunali, mentre un componente della consulta parteciperà ai lavori di Sala delle Lapidi con diritto di parola ma non di voto.
L’assise si riunirà almeno tre volte in un anno e sarà composta da sette rappresentanti dei Paesi dell’Asia centrale e meridionale; due per l’Asia orientale e occidentale; tre per l’Africa settentrionale; due per quella occidentale; uno per quella orientale; quattro per gli apolidi e i cittadini comunitari; uno per Americhe e Oceania.
“Voglio ringraziare i dirigenti del mio assessorato – ha concluso Catania – che hanno confrontato le migliori esperienze italiane per elaborare questo regolamento. Non prevediamo liste, ma 50 firme, per un massimo di cento, per la presentazione di una candidatura”. Al presidente, inoltre, toccherà relazione ogni anno sulle attività della consulta al consiglio comunale.
Pubblicato il
13 Novembre 2012, 22:55