Contenziosi, Armao: “Assurdo |chiedere parere all’Avvocatura”

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07 Agosto 2014, 19:47

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PALERMO – “Cosa pensereste di un creditore che chiede un parere sul diritto ad essere pagato all’avvocato del suo debitore? E’ quello che accade al governo regionale siciliano che, dopo l’impegno di rinunciare ai contenziosi in materia finanziaria di fronte a tutte le giurisdizioni intentati contro lo Stato, ottimamente difeso dall’Avvocatura dello Stato, assunto senza alcuna autorizzazione preventiva dal Presidente della Regione, chiede adesso parere a quest’ultima sulla legittimità della rinuncia”. Comincia cos la nota dell’avvocato Gaetano Armao, ex assessore regionale ed estensore della diffida al presidente della Regione sull’accordo di finanza pubblica raggiunto tra Sicilia e Stato. Quella diffida a proposito della quale, come ha raccontato oggi Livesicilia, la giunta ha chiesto un parere proprio all’Avvocatura dello Stato. Che, fa notare Armao, era il difensore della controparte della Regione nei contenziosi a cui la giunta ha rinunciato con la discussa intesa.

“Sembra la scena iniziale da teatro dell’assurdo – scrive Armao -, e’ invece solo un espediente per ottenere il conforto formale di fronte all’indecente accordo raggiunto in ‘solitudine’ dal presidente della Regione, con un pregiudizio per i siciliani calcolato in circa 4 miliardi. Con atto di diffida ed intimazione giudizialmente notificato nei confronti del Presidente della Regione questo studio ha contestato la nullità dell’accordo-capestro sottoscritto con il Ministro dell’Economia il 5 giugno scorso, con il quale la Regione ha assunto l’impegno a rinunciare al corposo contenzioso finanziario con lo Stato, nell’interesse delle associazioni Comitato Autodeterminazione Sicilia Stato (C.A.S.S.), Compagnia di Euno-Sicilia Stato, Siciliani in Movimento, alle quali si sono poi aggiunte: Sicilia Open Government, Comitato Autodeterminazione Sicilia Stato (C.A.S.S.), Compagnia di Euno-Sicilia Stato, Noi Siciliani Liberi, Sicilia Stupor Mundi, Nuova Cittadinanza, Sicilia Nazione, Siciliani in Movimento, M.I.S. Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Movimento Sicilia Libera, La Sicilia ai Siciliani e ‘Voras Zancle’, Il Vessillo del Vespro, L’Altra Sicilia, nella petizione rivolta anche al Presidente dell’Ars”.

“Di fronte alla notifica di questo atto – prosegue Armao -, che peraltro ne evoca la personale responsabilità, il Presidente della Regione ha precipitosamente deciso di investire la Giunta regionale che, con delibera n. 220 del 18 luglio scorso, lo ha incaricato di richiedere parere non già all’Avvocatura regionale, che difende l’amministrazione regionale nei contenziosi in questione, ma all’Avvocatura dello Stato che in quei giudizi difende…lo Stato”.

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Armao insiste su quella che descrive come un’anomalia. “Tale richiesta e’ evidentemente illegittima e l’Avvocatura dello Stato, della quale e’ fuor di dubbio il prestigio, l’indipendenza e la competenza giuridica, e’ stata così messa dal Governo regionale in grave imbarazzo istituzionale – sostiene Armao – poiché, laddove rendesse il parere invocato, incorrerebbe in un patente conflitto d’interessi. E’ noto, infatti, che l’Avvocatura erariale, che difende in giudizio e svolge attività consultiva anche in favore della Regione siciliana (D.Lgs. 2-3-1948, n. 142, l.r. 23 marzo 1971, n. 7), quando si prospetta un contenzioso con lo Stato può assumere solo il patrocinio di quest’ultimo. Analoghe conclusioni, quindi, non possono che valere anche per l’attività consultiva”.

“E’ l’ennesimo atto – conclude Armao – di una paradossale vicenda nella quale il Presidente della Regione alterna disinvolta improvvisazione, incompetenza e chiaro intendimento di svendere la Sicilia per tirare a campare”.

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07 Agosto 2014, 19:47

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