Contenziosi con aziende telefoniche |Nel 2013 rimborsi per 400 mila euro

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14 Aprile 2014, 14:32

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PALERMO – Sono stati 400mila gli euro rimborsati nel corso del 2013 ai cittadini che hanno presentato istanza presso il Corecom Sicilia per risolvere le controversie con gli operatori telefonici. Il dato tiene conto anche delle transazioni, cioè di quelle intese che vengono definite prima di arrivare alla conciliazione e che, questa mattina, sono stati esposti dal presidente Ciro Di Vuolo in conferenza stampa – la prima del Corecom Sicilia – presso la Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, a Palermo. “Il tentativo di conciliazione, obbligatorio e gratuito – spiega Di Vuolo – è un importante servizio che si rende al cittadino. Basta fare un’istanza e la controversia viene risolta nell’arco di trenta giorni”. Al Corecom sono state depositate 1.830 domande nel 2013, di cui 1.749 risolte. “Per svolgere questa attività – prosegue – abbiamo speso un grande impegno in termini organizzativi, di forza lavoro specializzata e di investimenti”.

Prima di spiegare le attività svolte dal Comitato regionale per le comunicazioni, però, il presidente puntualizza che “l’obiettivo della conferenza è quello di dare contezza a chi blatera di chiusura di comitati ‘inutili’, a chi continua a sparare a zero seguendo la logica della spending review senza capire effettivamente qual è la loro funzione. Mi è sembrato giusto, oltre che corretto indire una conferenza stampa – dice Di Vuolo – non tanto per noi componenti, quanto per l’ufficio composto dai tanti dipendenti che giorno dopo giorno lavorano in silenzio a difesa e garanzia dei diritti dei cittadini”.

E sono tante le attività svolte dal Corecom, dall’accesso radiotelevisivo “per garantire il massimo pluralismo e diffondere il messaggio che si possono utilizzare i mezzi di comunicazione per veicolare contenuti educativi a sostegno della cittadinanza” al diritto di rettifica, alla calda tematica della tutela dei minori. Per loro il Corecom ha promosso il progetto “Naviganti allerta”, rivolto ai bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, per far aprire loro gli occhi sui pericoli insiti nell’utilizzo del web. “Internet ha bisogno di regole, io lo definisco anarchico – dice il presidente -. Ogni giorno sentiamo di problematiche che riguardano minori, ragazzini spesso molto piccoli che non sanno come divincolarsi tra la macchina nera del mondo online. Dobbiamo essere noi, come istituzione, ad operare un controllo serio del territorio”. Sempre nella stessa direzione poi, il Corecom Sicilia ha acquistato mille copie del volume “Facebook, genitori alla riscossa”, la cui diffusione sul territorio ha preso il via nel 2014 con un tour in quattro scuole siciliane delle provincie di Palermo, Messina e Catania.

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Una stoccata viene però lanciata nel corso dell’incontro all’indirizzo del governo regionale. La questione spinosa riguarda la sede del comitato siciliano. “Abbiamo un’unica sede a Palermo – racconta Di Vuolo – non siamo riusciti ad avere quella a Catania, nonostante le numerose richieste e nonostante ci sia un palazzo intero che può essere messo a disposizione, ad oggi non si è fatto nulla”. Ad essere penalizzati sono dunque i cittadini della Sicilia Orientale. “Facendo riferimento alle altre regioni – prosegue – ci sono Corecom che lavorano da più anni sul territorio, che consentono ai cittadini di avere rimborsi per 3 mila euro circa l’anno, ma hanno più sedi sparse nel territorio. Potremmo fare molto di più e siamo bloccati. Speriamo tuttavia che il presidente Crocetta dia il suo ok per ottenere le seconde deleghe da parte di Agcom”.

Presente anche Filippo Lucci, presidente nazionale del Corecom che rivela che il Comitato siciliano ha registrato “la migliore performance del 2013”. “Si tratta di numeri davvero importanti tenendo conto che il Corecom Sicilia ha acquisito le deleghe da pochissimo tempo – interviene Lucci – il Corecom riesce a dare risposte concrete e fresche ai cittadini, è ormai divenuto un mezzo di comunicazione a 360 gradi, nonostante le difficoltà. Bisogna tenere conto dell’importanza della comunicazione in questo momento storico – conclude -. Non si tratta più di un organo che controlla ma di un’istituzione che si fa promotrice di crescita e sviluppo. Stiamo lavorando sul futuro, su un rinnovamento in Sicilia”.

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14 Aprile 2014, 14:32

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