Conti, tutte le grane del Bilancio |Così Bianco risponde alla Corte

di

28 Maggio 2016, 15:38

5 min di lettura

CATANIA – “Presenteremo alla corte dei conti i nostri risultati”. Sembrano sereni il sindaco Bianco e l’assessore Girlando nel rappresentare la situazione finanziaria del Comune, a dispetto di quanto scritto dalla Corte dei conti che più volte, ma in particolar modo recentemente (LEGGI QUI e QUI) ha evidenziato criticità antiche ma anche alcune emerse negli ultimi anni di gestione, in occasione della conferenza stampa trasmessa in streaming perché riservata esclusivamente alla stampa iscritta all’ordine dei giornalisti.

“La nuova amministrazione è entrata in carica nel luglio 2013 – spiega Girlando, sottolineando come il Piano di riequilibrio, predisposto dalla passata amministrazione, non abbia significato eliminare i gravi problemi finanziari del Comune. “A giugno 2013 – continua – l’ammontare del debito complessivo era pari a 1 miliardo e 365 milioni. Oggi, Oggi, il totale debito ammonta a un miliardo e 232 milioni, significa che il debito è diminuito di 132 milioni”. Debito complessivo giù, quindi, secondo i dati dell’amministrazione che evidenzia anche come, solo la riapertura dei termini per accedere al Dl 35 abbia permesso al Piano di riequilibrio di reggere. Che avrebbe potuto essere modificato dall’attuale giunta entro sessanta giorni dall’insediamento. Cosa che, però, non è stata fatta. Perché? A questa domanda nessuno risponde.

La conferenza prosegue: l’assessore Girlando continua a sciorinare i numeri. “L’ammontare delle spese del Comune sono pari a 300 milioni – prosegue l delegato della giunta Bianco – se non avessimo pagato i fornitori, non avremmo potuto pagare gli stipendi.” E ancora, vengono evidenziati numeri a supporto del fatto che “La macchina è stata rimessa in moto” – sottolinea il sindaco. Ma è sempre Girlando a parlare del Piano di riequilibrio di Stancanelli – “che ho adottato come un figlio”, dice l’assessore – e a evidenziare come tutto ruoti attorno a un numero: 527 milioni di euro che la precedente amministrazione ha indicato come risparmio di spesa nei dieci anni successivi al 2013. Insomma, il risparmio di spesa del Comune inserito nel Piano di riequilibrio.

“Nel 2014 e 2015 siamo riusciti a migliorare gli obiettivi previsti dal Piano – continua Girlando – numeri importanti che danno la misura della riduzione delle spese. Abbiamo ridotto i fitti passivi – nel 2016 il risparmio arriva a 4 milioni – e, a fine mandato, avremo azzerato il peso delle locazioni passive”. Miglioramenti di performance, secondo l’assessore, si sono avuti anche su spese per i consiglieri, costi dei servizi, personale, trasferimenti ad alcune partecipate e all’istituto Bellini. (VEDI SLIDE). Il tutto, a fronte di minori trasferimenti – non previsti perché non prevedibili – da parte di Stato e Regione. “Il Comune di Catania ha avuto riduzione di trasferimenti maggiore di quella preventivata – continua: il piano aveva previsto meno 13,9 milioni, in realtà lo Stato ha tagliato di più, meno 10 milioni nel 2014 e 8 milioni nel 2015, e anche la regione ha tagliato nel 2015. Se la previsione non viene rispettata – sottolinea Girlando – interviene la Corte dei conti che, di fronte a un parametro non rispettato invita ad apportare correttivi”. 

Girlando ribadisce la bontà del piano stancanellinano, anche se evidenzia un “vulnus”. “Quella che è stata grave omissione – dice – è il non aver previsto e calcolato le potenzialità passive, e i nuovi debiti fuori bilancio”. Che l’attuale amministrazione avrebbe ereditato, eccetto per un debito, “dovuto all’emergenza migranti”, così come i giudizi su cause generate da debiti.E, in relazione alla bassissima, la definisce così la Corte dei conti, capacità di riscossione dei tributi, “Con una puntuale attività di riaccertamento- afferma – supereremo le criticità”.

Secondo l’assessore, i rilievi della Corte palermitana, sarebbero più formali che sostanziali: il piano così come e non può reggere e deve essere revisionato – dice -questo si è tradotto in censure, più formali che sostanziali, da parte dei magistrati contabili”.  Non ci sarebbero troppi problemi neanche per le partecipate, sulle quali i magistrati palermitani però sembrano pensarla diversamente, chiedendo quel piano di riordino la cui delibera non è più tornata in Consiglio comunale e sulle quali, qualche giorno fa, il vicepresidente vicario del senato cittadino, Sebastiano Arcidiacono, ha lanciato un pesante allarme. “Non sono queste il problema del Comune – assicura l’assessore. Abbiamo una situazione in linea, eccetto per la Sidra, rimasta invariata. E’ stata trattata in maniera errata nel Piano di rientro – aggiunge – dove è stata inserita una transazione, ma alla Sidra risulta un credito. Per questo abbiamo attivato una procedura di controllo sulla vicenda Acque di Casalotto e sul depuratore”. 

Articoli Correlati

Nessun legame con il piano di rientro avrebbe poi la situazione dell’Amt. “Non ci sono problemi dare/avere- dice Girlando – la criticità è il bilancio dell’Azienda metropolitana trasporti, a causa di un doppio taglio regionale. “Ma c’è un impegno da parte della Regione” – assicura ancora Bianco che ribadisce: “Potevamo dichiarare dissesto, appena insediati, e ricominciare. Sarebbe stato però un colpo mortale per la città”. Per l’immediato futuro sembra prevalere un clima di incertezza: “Per quest’anno – conclude il primo cittadino – il governo Renzi non ha previsto nuovi tagli ai Comuni, ma la situazione della Regione è in divenire. Sono state programmate risorse per i Comuni – aggiunge – senza le quali ci troveremmo in una condizione critica”.

Tutto a posto, dunque, o quasi. Anche se, confrontando le note inviate dai magistrati contabili e quanto affermato in conferenza, le criticità sarebbero ancora tante e alcune emerse recentemente. Gli ultimi rilievi riguardano proprio l’attuale fase di gestione: ad esempio sulle anticipazioni di liquidità, sulla mancata predisposizione del fondo di accantonamento per i contenziosi, sull’attività di controllo, il ritardo nell’invio dei documenti, nonché alle criticità connesse alla spesa per il personale e alle assunzioni del 2014, “nonostante le condizioni di ente strutturalmente deficitario nel 2013”.

Lo evidenzia anche Sebastiano Arcidiacono: “Sono entrato perplesso e sono uscito preoccupato – scrive su Facebook. Ho voluto ascoltare di presenza e con la dovuta attenzione i dati della situazione finanziaria del comune illustrati in conferenza stampa dal Sindaco Bianco e dall’assessore Girlando. I dati consegnati ai presenti non somigliano per niente a quelli in possesso della Corte dei Conti e del sottoscritto. Eppure, per entrambi, sono dati consegnatici dagli uffici dell’assessore Girlando. Anticipazioni di tesoreria errate per 81 milioni di euro, e niente sulle partecipate (tutto tranquillo). Attendiamo l’audizione del sindaco innanzi la Corte il 31 maggio p.v e, poi, speriamo che si lavori tutti per far emergere la verità e salvare Catania”.

In ogni caso, il sindaco, a domanda sullo stato d’animo in vista della convocazione del 31 maggio, assicura “Faremo valere con la Corte dei Conti il dato complessivo”.

Intanto, l’ex sindaco Raffaele Stancanelli e l’ex assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi, annunciano una conferenza stampa di precisazione.

 

Pubblicato il

28 Maggio 2016, 15:38

Condividi sui social