02 Giugno 2018, 13:34
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PALERMO – Non solo ex Pip. Dopo avere aperto le porte ai circa 2.800 precari di “Emergenza Palermo”, la società regionale Resais potrebbe assistere allo sbarco di altri lavoratori stagionali o a tempo determinato. È quello che chiedono alcuni deputati dell’Ars attraverso un gruppo di emendamenti al cosiddetto “collegato” alla Finanziaria che punta a stabilizzare lavoratori ex Pumex e dei Cantieri di Servizio. E così, l’azienda che dal primo gennaio supererà il numero di tremila dipendenti diventando a tutti gli effetti la società partecipata più grande della Regione, potrebbe trovarsi costretta a fare spazio ad altri lavoratori.
Ma non solo. Nel corposo fascicolo degli emendamenti aggiuntivi al testo del ddl Stralcio, ecco una sfilza di provvedimenti destinati al sempre caldo tema del precariato: dagli ex sportellisti ai lavoratori delle società partecipate, non manca quasi nessuno.
Tutti alla Resais
Porta la firma del Pd (Arancio, Lantieri e Lupo) l’emendamento che si pone l’obiettivo di “favorire l’occupazione stabile dei soggetti utilizzati nei Cantieri di Servizi”. Come garantire questo risultato? Appunto, attraverso il transito “con contratto a tempo indeterminato, anche parziale, presso la società ‘Resais società per azioni’ con decorrenza 1 gennaio 2019”. In atteso dello sbarco alla Resais, ai lavoratori – prevede l’emendamento – è “assicurata dal dipartimento regionale della famiglia e delle politiche sociali l’erogazione dell’assegno di sostegno al reddito nonché degli assegni familiari in godimento al 31 dicembre del 2017”. Quanto costerà questa operazione? Nell’emendamento non è quantificata la spesa. Si sa solo che i soldi verranno reperiti dal capitolo già destinato ai Cantieri e che ammonta a circa 9 milioni di euro.
Dalla Resais, stando a un emendamento bipartisan firmato da deputati del Pd (De Domenico e Catanzaro) e del centrodestra (Galluzzo e Amata) dovrebbero poi transitare anche i lavoratori ex Pumex impegnati nei ‘Progetti obiettivo’” che ancora non hanno i requisiti per andare in pensione.
Partecipate e sportellisti
Per i deputati autonomisti Di Mauro, Pullara e Compagnone, bisogna estendere invece l’ampiezza dell’albo dei lavoratori provenienti dalle società partecipate regionali liquidate o in corso di liquidazione. Un albo che dovrebbe poi consentire il recupero di questi lavoratori in altre società regionali. Stando all’emendamento firmato dai tre deputati, in quell’albo dovranno andare anche i lavoratori delle “partecipate di partecipate”. Vale a dire anche i dipendenti delle società il cui socio unico è una partecipata al cento per cento della Regione.
Un paio di emendamenti (sia di deputati del M5s che dell’Udc) poi provano finalmente a risolvere l’annosa questione dei circa 1.700 ex sportellisti. Le norme prevedono la predisposizione di un “piano finalizzato all’utilizzo” di questi lavoratori nei Centri per l’impiego siciliano.
L’errore nella norma sui Pip
Insomma, tanti altri precari in coda, dopo la felice soluzione della vertenza degli ex Pip. Una questione, quest’ultima, che in realtà ancora non si è conclusa del tutto. Visto che un emendamento al collegato interviene per risolvere un problema tecnico e burocratico. Nella legge approvata all’Ars infatti è stato indicato come dipartimento “titolare” del trattamento degli ex Pip quello della Famiglia e delle politiche sociali. Ma non è così. Da tempo infatti la competenza è passata al Dipartimento del Lavoro. Bisogna quindi “correggere” la legge appena approvata. “L’articolo così come esitato dall’Aula sarebbe quindi inapplicabile” si precisa nella relazione di accompagnamento all’emendamento dell’assessore Ippolito. L’ultimo ostacolo, prima di approdare nella sempre più popolosa Resais.
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02 Giugno 2018, 13:34