Contro il racket per Libero |Ma servono politici adeguati

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29 Agosto 2012, 07:31

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Ventuno anni fa, il 29 agosto 1991, alle 7.45 la mafia assassinava a Palermo Libero Grassi, l’imprenditore che aveva sfidato apertamente il racket delle estorsioni. Il vicepresidente nazionale di Confidustria, Ivan Lo Bello, protagonista della svolta legalitaria dell’associazione degli industriali siciliani, lo ricorda con questo articolo scritto per Livesicilia.

Ricordiamo oggi il ventunesimo anniversario del sacrificio di Libero Grassi, impegnati a tenere viva la speranza in un futuro migliore per la Sicilia. Un futuro di legalità che si costruisce nel presente, con i tanti sforzi messi in atto dalle imprese, dalle Istituzioni e dalla società civile nel combattere la piaga del racket e la cultura, o meglio la sottocultura, che per tanti anni la ha alimentata.

Credo che oggi ci troviamo a vivere un momento positivo nella lotta alla mafia. E l’aspetto più importante che deve confortarci sta nel proficuo rapporto di collaborazione tra le Istituzioni e il mondo dell’impresa. È un cammino virtuoso quello che la Sicilia, anche nel ricordo di Libero Grassi, ha intrapreso. E di certo non intendiamo tornare indietro. Proprio per questo motivo, in questa ricorrenza, dobbiamo prendere atto, con rammarico, di come vi siano ancora nel nostro scenario politico comportamenti e scelte che non rafforzano la cultura della legalità e che non giovano all’immagine della Sicilia. E ci auguriamo che la prossima competizione elettorale possa selezionare una classe politica adeguata, per guidare la Sicilia verso una stagione di riscatto e di legalità.

 

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29 Agosto 2012, 07:31

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