04 Novembre 2016, 12:40
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CATANIA. Nell’ambito dei servizi disposti dal Comando Provinciale di Catania, i Carabinieri della Compagnia di Giarre, coadiuvati da quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità, del Nucleo Operativo Ecologico e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, d’intesa con l’Ispettorato provinciale del lavoro, hanno eseguito mirati controlli e verifiche nello specifico settore della produzione vitivinicola, volti a prevenire e reprimere irregolarità in materia di sicurezza sanitaria ed alimentare, sicurezza del lavoro e salubrità dell’ambiente. Nel corso dei controlli, che hanno riguardato aziende nel territorio del comune di Santa Venerina, sono state rilevate diverse irregolarità, in particolare:
Carenze igienico – sanitarie in violazione di normativa nazionale e comunitaria con conseguente sospensione dell’attività in tutti i locali;
carenze igienico – sanitarie in violazione di normativa nazionale con conseguente sospensione dell’attività nei locali “imbottigliamento e preparazione infusi”
violazioni amministrative inerenti: “omessa consegna copia comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro”, “omessa consegna prospetto paga ai lavoratori dipendenti” e “omessa registrazione sul libro unico del lavoro dei dati relativi ai lavoratori ed alla relative prestazioni effettuate” in violazione di normativa nazionale.
Le irregolarità dei rapporti lavorativi hanno riguardato 6 lavoratori dipendenti, le sanzioni amministrative irrogate ammontano nel complesso a 4.500 euro e i recuperi assistenziali, assicurativi e previdenziali sono pari a 9 mila euro totali.
INTERVIENE CODICI. Alla luce di quanto emerso dai controlli effettuati su una serie di aziende vinicole collocate in particolare nei territori di Castiglione e Randazzo, l’associazione CODICI – Centro per i diritti del cittadino, nella delegazione regionale di CODICI – Sicilia, annuncia che presenterà formale esposto e istanza di qualificazione di persona offesa, preannunciando che si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale.
Ci si riferisce – nello specifico – alla vicenda legata alle verifiche eseguite dai Carabinieri di Randazzo, coadiuvati dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità oltre che dal Nucleo Operativo Ecologico e dal Nucleo Ispettorato Lavoro di Catania, d’intesa con l’Ispettorato Provinciale del Lavoro che hanno portato ad individuare plurime irregolarità in varie aziende della zona Etna-Nord; queste potrebbero rappresentare un danno concreto per i consumatori – destinatari di tali prodotti oltre che integrare, qualora accertato, una vera e propria frode in commercio.
Le infrazioni riscontrate hanno infatti riguardato la detenzione di mosto e di zucchero d’uva sottoposti a sequestro amministrativo, l’utilizzo di locali per conservare il vino in mancanza di autorizzazioni sanitarie, l’utilizzo di acqua senza certificazione di potabilità, ecc.
“Se quanto appreso dovesse trovare conferma, ci troveremmo di fronte ad una evidente violazione di quanto prescritto dal codice del consumo e dalle norme sanitarie oltre che ad una vera e propria frode in commercio” ha dichiarato l’avv. Zammataro, presidente di CODICI – Sicilia “ La vicenda, oltre al concreto problema della tutela della salute dei consumatori che avrebbero acquistato ed usufruito dei prodotti in questione, danneggia seriamente l’immagine del Consorzio Etna DOC e di tutte quelle aziende che invece producono vino in maniera regolare. Ci congratuliamo pertanto con le Forze dell’Ordine il cui operato ha permesso di accendere i riflettori su quello che – se confermato- sarebbe l’ennesimo attentato alla salute dei consumatori, e, in quanto associazione finalizzata a tutelare i diritti e gli interessi di questi ultimi, annunciamo sin d’ora che monitoreremo attentamente l’evolversi della vicenda”.
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04 Novembre 2016, 12:40