Controlli in cantieri e negozi cinesi| Scoperti sei lavoratori in nero

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31 Luglio 2015, 18:26

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PALERMO – Prosegue l’attività dei carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro e del comando provinciale per contrastare il lavoro nero e irregolarità nei cantieri edili, ma anche nelle attività commerciali. Negli ultimi giorni sono state controllate sei aziende e verificate ventotto posizioni lavorative. Sei, in tutto, gli impiegati irregolari accertati in due ditte la cui attività è stata sospesa e ai quali responsabili è stata elevata una sanzione di quattro mila euro per ogni dipendente non in regola.

Nel dettaglio, i controlli sono stati effettuati in quattro ditte edili e in due negozi gestiti da cittadini cinesi. In una delle aziende che aveva realizzato un cantiere, tre lavoratori erano in nero, ma al titolare è anche stata contestata la mancata visita medica pre assunzione e la mancata formazione/informazione dei dipendenti, oltre al mancato utilizzo degli estintori, l’assenza del quadro elettrico di cantiere, la mancata predisposizione del bagno chimico e della segnaletica di sicurezza, l’assenza del cartello di cantiere.

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Durante gli accertamenti sono stati denunciati anche i due committenti dei lavori, co-titolari della concessione edilizia e comproprietari dell’immobile, responsabili della mancata verifica dell’idoneità tecnico giuridica della ditta incaricata dei lavori. Gravi irregolarità anche in una seconda ditta nel settore della metalmeccanica, dove un altro lavoratore era in nero. A Lascari, invece, i carabinieri hanno multato il titolare di un’altra azienda perché stava utilizzando un escavatore danneggiato e non aveva tra l’altro realizzato una protezione adatta allo scavo che stava effettuando.

Ma anche a Cefalù sono state scoperte pesanti irregolarità. Soprattutto in merito alla sicurezza dei lavoratori: il titolare di un’altra azienda non aveva infatti predisposto le misure di protezione collettiva. E non è andata meglio nel corso delle ispezioni nei negozi di abbigliamento cinesi di Palermo. Nel primo caso è stata rilevata l’assenza del responsabile del servizio di prevenzione e del medico competente, ma anche l’installazione abusiva del sistema di video sorveglianza, avvenuta senza l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro. L’attività è stata chiusa perché i due dipendenti del negozio erano entrambi in nero. Carenze in materia di sicurezza anche nel secondo negozio orientale controllato. Le sanzioni totali ammontano a 34.600 euro.

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31 Luglio 2015, 18:26

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