Carabinieri sospendono un’attività |Sanzioni per oltre 65 mila euro

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31 Maggio 2014, 12:51

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CATANIA – Ancora controlli serrati nei cantieri cittadini. Di seguito il comunicato diffuso, in relazione alle ultime azioni per la tutela del lavoro.

“I militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania, unitamente ai militari dell’Arma Territoriale, nell’ambito di servizi finalizzati a verificare il rispetto della tutela della libertà e dignità dei lavoratori nei luoghi di lavoro, d’intesa con il responsabile della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, Fausto Piazza, hanno protratto la vigilanza ispettiva già intrapresa nel settore edile e, in altri settori merceologici, puntando l’attenzione anche sull’uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza.

Sono state sottoposte a controllo 12 aziende rilevando complessivamente la presenza di 5 lavoratori privi di alcuna tutela assicurativa e previdenziale, ovvero completamente in nero. Per 1 ditta è stata disposta la sospensione delle attività imprenditoriali, avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, così come recentemente modificato a dicembre 2013. Sono 10 le denunce in stato di libertà dei titolari di ditte in cui sono state riscontrate le violazioni. Le più diffuse questa volta attengono all’uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza che “possono essere installate soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali, ovvero, in difetto di accordo, su autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro”.

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L’uso degli impianti audiovisivi è un importante alleato delle forze dell’ordine e, oramai, un diffuso espediente dei datori di lavoro per tenere alla larga i malintenzionati; tuttavia, il Garante per la privacy ne limita il campo di applicabilità. E’ chiaro che il problema non è di poco conto, in quanto da un lato vi sono legittime esigenze di prevenzione e contrasto del crimine, dall’altro le altrettanto legittime esigenze di privacy della popolazione e, nello specifico, la riservatezza sui luoghi di lavoro. Il fatto non è il proliferare di impianti di videosorveglianza quanto il cattivo uso che se ne possa fare. Vista la crisi e la difficoltà di trovare un posto di lavoro sicuro, molti giovani soggiacciono al sopruso di taluni datori di lavoro che non comprendono bene i diritti dei lavoratori. E’ il caso di numerosi lavoratori impiegati full time ma che sono poi registrati come part time, con il conseguente danno per il lavoratore e la conseguente truffa contributiva verso l’INPS. Oppure quei lavoratori che per non perdere il proprio impiego lavorano senza usufruire di ferie o riposi settimanali, intese come benevole concessioni di taluni datori di lavoro. Aggiungervi anche la possibilità di controllare con un impianto audiovisivo quel che fanno i lavoratori diventa troppo. Il vigente Statuto dei Lavoratori, approvato nel 1970 per sancire i diritti fondamentali dei lavoratori, in un periodo di ingiustizia sociale, rimane un utile strumento anche per le esigenze nuove del mercato del lavoro.

Per quanto concerne i controlli nei cantieri edili i Carabinieri per la Tutela del Lavoro hanno, purtroppo, nuovamente appurato l’approccio “distratto” o superficiale di taluni datori di lavoro alle tematiche in materia di sicurezza sul lavoro per le solite, non giustificate, esigenze di risparmio. A conclusione delle attività sono state contestate: – sanzioni amministrative per complessivi euro 32.650,00; – n. 19 contravvenzioni per un totale di euro 53.750,00 di ammende; – un recupero contributivo agli Enti previdenziali ed assistenziali di euro 15.200,00. Continuerà anche nei prossimi giorni incessante l’attività ispettiva, che vedrà il cambio delle fasce orarie e la variazione degli obiettivi, al fine di garantire la massima equità in ogni settore produttivo, a Catania come nelle altre aree urbane e rurali siciliane”.

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31 Maggio 2014, 12:51

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