08 Dicembre 2016, 08:30
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PALERMO – Se si vuol ridurre la sfida fra Palermo e Chievo ad una semplice, seppur fondamentale, sfida per la salvezza per i rosanero di Eugenio Corini e i gialloblù di Roland Maran allora si commette un grosso errore. Il match in programma domenica al ‘Barbera’, che preannuncia una presenza di pubblico nettamente in crescita rispetto alle ultime uscite dei siciliani (grazie anche alla politica di biglietti a prezzi popolari scelta dalla società di viale del Fante, ndr), sarà un tuffo nel passato sia per il nuovo allenatore dei siciliani, che al Chievo ha sia giocato e indossato la fascia da capitano che successivamente allenato, che per Stefano Sorrentino, attuale portiere dei veronesi che in Sicilia ha legato più di recente una delle sue più belle parentesi in carriera.
Un doppio incrocio che il destino e il calendario ha voluto che si celebrasse proprio in questo momento con due emblemi della rispettive storie recenti delle squadre ad affrontarsi, non per traguardi blasonati, bensì per mantenere un bene prezioso come quello della serie A. C’è da scommettere dunque che correrà un brivido sulla schiena e nei guantoni di Sorrentino quando uscirà dal tunnel che dagli spogliatoi porterà il portiere di Cava dè Tirreni su quel terreno di gioco che fino alla passata stagione era la stata la sua casa ogni weekend per gli ultimi tre anni anni e mezzo.
Tre annate vissute da leader per il 37enne, prima nello spogliatoio e poi con la fascia al braccio dopo l’addio di Barreto, portando in dote due salvezze, l’ultima maggiormente sentita perché coincisa con la scadenza del suo contratto, e un rapporto con la tifoseria che domenica gli tributerà di sicuro una standing ovation prima e dopo i 90′ del ‘Barbera’. Durante la gara spariranno poi i ricordi malinconici e vedremo il solito Sorrentino, grintoso, concentrato e pieno di talento che anche quest’anno grazie alle sue parate sta contribuendo in maniera decisiva all’ottima stagione dei veronesi.
Un ritorno alle origini quello del classe ’79 al Chievo così come un ritorno promesso già da anni era quello di Corini al Palermo. Il ‘Genio’, che ancor più di Sorrentino ha lasciato un ricordo indelebile nei cuori dei tifosi palermitani per essere stato il capitano di un gruppo che tornò dopo anni d’assenza in A e poi conquistò addirittura la qualificazione alle coppe Europee, l’incrocio con i ‘mussi volanti’ rievocherà quella stagione magica del Chievo dei miracoli, di cui proprio il regista bresciano era la mente, e sopratutto la prima esperienza da allenatore, concessa dal presidente Campedelli che in Corini ha sempre avuto massima fiducia. Pazienza se poi l’ultima parentesi in Veneto si concluse con un esonero, Corini non ha dimenticato gli anni felici in gialloblù così come Sorrentino quelli in rosanero.
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08 Dicembre 2016, 08:30