I nuovi contagi sono 170 | Sindaci a Musumeci: ‘Messina sia zona rossa’

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26 Marzo 2020, 09:49

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PALERMO – Emergenza Coronavirus all’Oasi di Troina, in provincia di Enna. Le persone contagiate sono diventate 33, di cui 20 pazienti e 13 operatori della struttura sanitaria.E si attendono ancora i risultati di altri tamponi, una quarantina in tutto inviati al Policlinico di Catania. L’Oasi di Troina è una struttura ad alta specializzazione “per lo studio e la cura del ritardo mentale e della involuzione cerebrale senile”. Ancora una volta, come nella casa di riposo Villa delle Palme di Villafrati, nel Palermitano, vengono attaccati dal Virus gli anziani, i più deboli, quelli affetti da patologie come l’Alzheimer. La Conferenza episcopale italiana ha stanziato dei fondi per fronteggiare l’emergenza. Due giorni fa la Regione ha nominato un commissario, Giuseppe Murolo, per  l’emergenza sanitaria nella struttura ennese. E intanto, un dipendente dell’ex Provincia di Palermo è risultato positivo al test del Coronavirus. Lo ha comunicato in una nota il dirigente della Città Metropolitana di Palermo, Filippo Spallina. Il dipendente è rimasto in uffici fino al 13 marzo scorso. Poi l’ex provincia ha attivato il “lavoro agile” da casa e chiesto ai dipendenti di smaltire le ferie. Come da prassi adesso si sta ricostruendo la catena di contatti del dipendente.

Intanto, sono 170 i nuovi casi di contagio nell’Isola.

LA DIRETTA DI LIVESICILIA

20.30 – “Il ministro secondo me ha preso preso una posizione sbagliata sarei stato anche disponibile a chiedere scusa perché si deve comprendere che ci sono fasi quando le istituzioni spesso non ti difendono e addirittura ti accusano di essere un mistificatore mentre tu cerchi solo di difendere i cittadini, che non è facile accettare alcune situazioni”. Lo afferma il sindaco di Messina Cateno De Luca, dopo la denuncia per vilipendio presentata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nei suoi confronti.

De Luca dopo la denuncia: “Ministro, il mio era un grido di dolore”

20.20 – Un altro carabiniere a Palermo è risultato positivo al Covid-19. Febbre alta e tosse, è stato ricoverato

Palermo, altro carabiniere contagiato. E’ ricoverato

20.00 – “Se Roma non ci ascolta corriamo il rischio di combattere una guerra con le fionde. Abbiamo chiesto 362 aspiratori elettrici e ce ne hanno consegnati zero. Cinquecentomila kit diagnostici, consegnati zero. Ventilatori elettrici, richiesti 416 e consegnati zero. Mascherine ffp2 e ffp3 richieste 5,2 milioni, consegnate 41.560. Mascherine chirurgiche richieste 13 milioni, consegnate 170mila. Guanti sterili richiesti 53milioni, consegnati 82mila”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo questo pomeriggio su Canale 5 alla trasmissione Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso.

Musumeci: “Roma non ci scolta, in guerra con le fionde”

19.45 – L’appello di undici sindaci del Messinese al Presidente della Regione, Nello Musumeci: “Oggi in tutta la provincia si sono registrati 212 casi di Coronavirus. Bisogna chiudere la città, renderla zona rossa”.

Ci sono oltre 200 contagi, Messina sia ‘zona rossa’

19.30 – “Invio urgente di personale sanitario dell’esercito e di idonei dispositivi di sicurezza, attraverso un corridoio umanitario, per il personale sanitario impegnato”. È la richiesta del sindaco di Troina, Fabio Venezia, per far fronte alla gravissima emergenza sanitaria dell’Irccs Oasi Maria Santissima, al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ai Dipartimenti Regionale e Nazionale della Protezione Civile, al Premier Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute Giuseppe Speranza, e della Difesa Giuseppe Guerini.

“Grave emergenza sanitaria a Troina, inviare l’esercito”

19.00 – Agricoltori, allevatori e chi trasporta prodotti alimentari potranno varcare i confini del comune di Salemi, uno dei centri siciliani decretati “zona rossa” dalla Regione nell’ambito dell’emergenza sanitaria Covid-19. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Salemi, Domenico Venuti.

Salemi ‘zona rossa’, varchi per agricoltori e allevatori

18.30 – Una lampedusana – rientrata da Milano il 10 marzo scorso – è risultata positiva al Covid-19. Negativo invece l’esito del tampone rinofaringeo al quale è stato sottoposto l’uomo che era con lei. La donna è stata sottoposta al test nella giornata di ieri, praticamente quasi in coincidenza con la fine dell’esito della quarantena alla quale si è subito sottoposta non appena ha messo piede sull’isola. Oggi è arrivato l’esito ed è, appunto, positivo.

18.00 – Arriva un appello da Cinisi, in provincia di Palermo, da parte del titolare di un panificio che ha scoperto di essere positivo al Coronavirus. Attraverso un video pubblicato su Facebook si rivolge alla cittadinanza: “Se siete entrati in contatto con me, restate a casa e contattate il vostro medico”

Leggi: L’appello da Cinisi: “Ho il Coronavirus, fate attenzione anche voi”
Guarda il video-appello

17.30 – Tutti i dati provincia per provincia in Sicilia: 36 guariti, 33 deceduti

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17.00 – A Palermo c’è la prima vittima del Coronavirus. Si tratta di un uomo di 55 anni del Corleonese. Era ricoverato da alcuni giorni al Civico

Prima vittima del Coronavirus a Palermo

16.30 – Altri due contagi da Coronavirus si registrano a Castellammare del Golfo, nel Trapanese

Castellammare del Golfo, due contagi. Il sindaco: “Manteniamo la calma”

14.24 – Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria i comportamenti del sindaco di Messina Cateno De Luca in quanto “censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)”. La decisione, informa il Viminale citato dal Corriere della sera, è stata presa dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, «a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari». In un video De Luca si era rivolto al ministero dell’Interno con parole colorite.

13.50 Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Di questi sono risultati positivi 1.164 (170 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (+159 rispetto a ieri).

Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

12.22 – Cateno De Luca si barrica nell’hotel dove si trovano cento persone arrivate da Villa S. Giovanni. “Liberateli”. Leggi l’articolo qui. 

12.02 – Altri 28 positivi alla casa di cura ‘Come d’Incanto’ di Messina

11.57 – Un nutrito gruppo di lavoratori originari di Pozzallo (Ragusa) da 72 ore a Villa San Giovanni è riuscito nella notte a traghettare per la Sicilia dopo il via libera del ministero dell’Interno. Sono in gran parte lavoratori giornalieri nei cantieri navali liguri e francesi. Rimasti senza lavoro per la chiusura delle attività stagionali avevano deciso di mettersi in viaggio tre giorni fa per tornare a casa, ma sono rimasti bloccati agli imbarcaderi. Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna aveva fatto appello alle autorità affinché si sbloccasse l’empasse e i propri concittadini tornassero a casa con l’impegno che sarà la Polizia locale a vigilare sulla loro quarantena. I lavoratori di Pozzallo, una ventina, sono arrivati alle prime luci dell’alba nella città ragusana

11.42 – Attivati 4 posti letto di terapia intensiva nell’ospedale ‘Basilotta’ di Nicosia, in provincia di Enna. Ne dà notizia la direzione dell’Asp di Enna che “ringrazia gli operatori sanitari e le istituzioni che hanno contribuito all’attivazione del reparto ad alta valenza sanitaria nel momento attuale di grave congiuntura epidemiologica per la diffusione del Covid19”.

11.40 – Il coronavirus ferma anche la Targa Florio

11.29 – “Dall’accordo sulla cassa integrazione in deroga per il sostegno di imprese e lavoratori in Sicilia colpiti dall’emergenza Covid-19 – siglato ieri dal governo regionale e le parti sociali – mancherebbero all’appello diecimila aziende e oltre ventimila lavoratori non iscritti agli Enti bilaterali”. Lo denuncia Giovanni Felice, coordinatore di Confimprese Sicilia, che ha chiesto l’intervento del presidente della Regione, Nello Musumeci, per colmare questo vuoto. “Il ministero del Lavoro ha stabilito che la cigs, per nove settimane, serve a tutelare tutti i lavoratori, compresi agricoli, pesca e terzo settore, che non hanno accesso ad altri ammortizzatori sociali. Per quale motivo – si chiede Felice – vengono escluse queste aziende e questi lavoratori? L’adesione obbligatoria all’ente bilaterale non è prevista da alcuna norma”.

11.01 – E’ tornata la calma agli imbarcaderi verso la Sicilia, a Villa San Giovanni. Dopo oltre 72 ore di fermo, nella notte da Roma è arrivata l’autorizzazione per l’imbarco di un centinaio di persone rimaste bloccate perché prive di un motivo valido per spostarsi e per il blocco agli sbarchi dal Continente disposto dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Nei due piazzali di stoccaggio degli autoveicoli si erano accumulate centinaia di auto e Tir. Dopo un primo parziale sblocco nella serata di martedì, è arrivata l’apertura dei varchi che ha consentito a tutti di oltrepassare lo Stretto e raggiungere la Sicilia. Prima della loro partenza, tutte le persone bloccate, sono state identificate, registrate e invitate, una volta giunte nei luoghi di residenza a sottoporsi a quarantena volontaria. Non è escluso che nei loro confronti vengano comminate le sanzioni previste dai diversi Decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.(

10.39 – “L’aumento dei casi di contagio con isolamento in casa da un lato e l’obbligo di quarantena per molti soggetti dall’altro, comporta anche la necessità di un corretto smaltimento dei rifiuti che tutti questi cittadini producono, potenzialmente esposti e portatori del virus. Siamo di fronte a rifiuti speciali pericolosi che non possono essere smaltiti con e come gli altri, ma richiedono procedure e percorsi differenziati”. A sollevare il problema sono i deputati regionali Carmelo Pullara e Giuseppe Compagnone dei Popolari-Autonomisti, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Antonio Catalfamo della Lega, Luisa Lantieri e Giuseppe Gennuso di Ora Sicilia e Stefano Pellegrino di Forza Italia. Per i parlamentari “occorre che la Regione impartisca precise istruzioni alle Asp, ai Comuni e alle società coinvolte, oltre che ovviamente ai cittadini direttamente interessati, perché questi rifiuti siano raccolti e smaltiti in modo differenziato, ricorrendo ove necessario a ditte specializzate”. Gli otto parlamentari affermano di essere interventi “per sensibilizzare l’assessore all’Energia e rifiuti Alberto Pierobon, già a lavoro sul tema, perché definisca in pochissimi giorni, di concerto con le competenti autorità ed enti, le procedure corrette e le eventuali risorse necessarie per affrontare questa che potrebbe trasformarsi in una ulteriore problematica igienico-sanitaria”. “Non possiamo correre il rischio – concludono – che mentre il contagio inizia a rallentare per la stretta sulla mobilità dei cittadini, si creino altri potenziali canali di diffusione”.

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26 Marzo 2020, 09:49

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