Coronavirus, la crisi dilaga| "Misure del governo non bastano" - Live Sicilia

Coronavirus, la crisi dilaga| “Misure del governo non bastano”

Marianna Flauto della Uiltucs lancia l'allarme

LA NOTA
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“Esprimiamo forti preoccupazioni per la situazione di crisi in cui versano alcuni settori a seguito della diffusione del coronavirus. Il governo metta in campo misure più forti perché le attuali sono insufficenti”. Lo afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, che chiarisce la situazione vissuta da imprese e lavoratori.

“Stanno già arrivando dichiarazioni di esubero conseguenti la situazione di crisi – spiega Flauto – i settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento, del turismo e dunque alberghi, agenzie di viaggio, pubblici esercizi, ma anche le aziende che svolgono servizi di distribuzione pasti nelle scuole. Negli ospedali, dove si stanno implementando le aree di terapia intensiva e semi intensiva , la riduzione dei posti letto in reparto e la conseguente riduzione dei pasti si sta abbattendo sui lavoratori. È una situazione drammatica. Altro problema riguarda le mamme che lavorano e che a seguito della chiusura delle scuole hanno la necessità di rimanere a casa per badare ai figli e ovviamente a queste lavoratrici va garantito il reddito”.

Secondo Flauto “le misure del governo risultano insufficienti soprattutto perché non si ha cognizione sul perdurare della situazione di emergenza e questo rende tutto più complicato. Abbiamo già sottoscritto i primi accordi che prevedono l’utilizzo del fondo di integrazione salariale e già da oggi sono previsti incontri per definire accordi per l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Con alcune aziende si sta tentando di definire strumenti che possano rispondere alle esigenze delle famiglie durante la chiusura delle scuole. Mercoledì prossimo in commissione Lavoro all’Ars è previsto il tavolo sull’emergenza nel settore turismo. La situazione è davvero difficile, al momento le uniche aziende che sembrano non toccate dalla crisi da coronavirus sono le aziende farmaceutiche, i supermercati e le aziende del settore bricolage”.


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