05 Novembre 2021, 14:48
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Covid, vaccini, terze dosi e bambini. Componiamo e scomponiamo a piacere l’ordine delle parole e otterremo un desiderio lancinante di normalità, sospeso tra la paura della pandemia che rialza la testa in Europa e la speranza di intravvedere la fine del dolore. Ma a che punto siamo in Sicilia? E’ possibile ragionare sugli esiti di un coronavirus che sembra allungare il passo ogni volta che abbiamo la tentazione di proclamarne la fine?
“Il problema è semplice – dice il professore Antonio Cascio, infettivologo ed esperto sempre disponibile per spiegare -. Dove ci sono meno vaccinati, il virus si diffonde. Lo sappiamo da sempre. Chi non è protetto rischia. E tra i non protetti il Covid andrà avanti e, purtroppo, farà danno. E poi ci sono i bambini e i ragazzini che ancora non si possono vaccinare: un’altra questione. Gli elementi da considerare sono molteplici. Ritengo corretta l’espressione ‘pandemia dei non vaccinati‘ e sarà sempre più chiaro che è così. Chi si salvaguarda con il vaccino molto difficilmente sconterà gli effetti gravi della malattia”.
“Stiamo avendo un aumento di contagi in Europa, specialmente dove ci sono pochi vaccinati – spiega il professore – e sarà importantissimo andare avanti, velocemente, con le terze dosi, aprendole a tutti, con precedenza agli anziani e ai fragili, come sta accadendo. Ci vaccineremo per tanto tempo e faremo altre dosi? E’ possibile. E avremo vaccini via via più efficaci contro le varianti. Siamo già in una condizione di quasi normalità che diventerà totale quando avremo il 95 per cento degli immunizzati e quando cominceremo a estendere le dosi ai bambini”.
“Per il 2022 abbiamo già opzionato dosi tali per cui siamo i grado di effettuare la terza dose a tutti quelli che hanno completato qualsiasi tipo di ciclo vaccinale – ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario Covid nazionale -. siamo in grado di assicurare a tutti i cittadini le dosi che devono essere somministrate”. “Il ministro tedesco ha parlato di pandemia dei non vaccinati: ci troviamo in un momento in cui il rischio di sviluppare la patologia grave e fatale è significativamente diverso tra chi è vaccinato e chi non lo è”, così il coordinatore del Cts Franco Locatelli. Vaccinarsi resta l’unica strada verso la normalità.
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05 Novembre 2021, 14:48