20 Settembre 2012, 12:33
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“Il Partito dei siciliani? In realtà sosterrà Crocetta. E l’Mps è stato sacrificato sull’altare dell’accordo tra Lombardo e Fini”. Paolo Ruggirello sbatte la porta e se ne va. Il deputato trapanese lascia il movimento fondato da Riccardo Savona.Sosterrà Nello Musumeci. “L’unico, vero candidato autonomista”, precisa Ruggirello che nelle prossime ore renderà ufficiale la sua decisione.
Una decisione che indebolisce ulteriormente il movimento considerato a lungo una “costola” dell’Mpa. L’Mps infatti, perderà anche Giovanni Greco che sarà candidato tra le fila del Partito dei siciliani. “A Lombardo – spiega Ruggirello – non interessavano le sorti del nostro movimento. A lui interessa soltanto rinsaldare il patto nazionale con Gianfranco Fini. E la prova è rappresentata dalla scelta di creare quella lista insieme a Fli. Che in realtà, è una lista quasi esclusivamente di Fli. Noi avevamo chiesto un listone unico, che desse il segnale di un risultato elettorale forte. Ma in questa lista “ibrida”, l’Mps in realtà non esiste: è come se fosse stato aggiunto con la penna”.
Una questione, quella delle “preferenze” di Lombardo nei confronti dei finiani che in realtà già da mesi aveva infastidito Ruggirello: “Hanno due assessori, pur avendo appena quattro deputati all’Ars, e poi, a esponenti di Fli sono andati diversi posti di sottogoverno, finanziamenti di manifestazioni nelle province. Tutti meccanismi che creano consenso”. E quando parla di province, ovviamente, Ruggirello pensa innanzitutto alla propria, quella di Trapani, dove, anche per “merito” delle scelte di Lombardo, si sarebbe rafforzato il consenso dell’alleato-rivale Livio Marrocco: “Io posso dire a gran voce – ha detto Ruggirello – di non aver ricevuto niente da Lombardo. Per questo mi sento in diritto di candidarmi con chi voglio”. E la scelta, alla fine, cadrà su Nello Musumeci, “l’unico candidato che considero davvero un autonomista, visto che la sua Alleanza per la Sicilia nacque con quello spirito. Così come ho considerato un autonomista vero Bartolo Pellegrino. Lombardo? Il suo autonomismo, in fondo, è solo il frutto di una lite con l’Udc”.
Ruggirello, adesso non ci crede più. E non attribuisce tutte le colpe del “fallimento” dell’Mpa al suo leader. “Lombardo – spiega – è arrivato a Palermo senza conoscere la macchina che avrebbe dovuto guidare. Per questo non gli è rimasto che affidarsi a conoscenze ‘territoriali’, gente della sua provincia. Ma c’è da dire anche – aggiunge – che in tanti hanno anche succhiato il sangue all’Mpa. E non mi riferisco solo ai deputati che hanno deciso di lasciare il partito, ma anche a quegli assessori tecnici che non hanno dato nulla alla nostra regione, ma adesso si accreditano come personaggi politici, pur non essendosi mai sottoposti al giudizio della gente. E mi riferisco un po’ a tutti – conclude – da Russo a Venturi, passando anche per gli ultimi, Spampinato e Vecchio. Salvo solo Caterina Chinnici”.
Così, quei principi autonomisti “nei quali ho creduto e continuo a credere, visto che il mio interesse principale è il mio territorio, la mia gente”, adesso Ruggirello li cercherà nel sostegno a Musumeci. C’è solo da decidere la “forma” di questo sostegno. Perché non è escluso nemmeno il passaggio del deputato trapanese al Pdl. Al momento, infatti, sarebbero in corso frequenti contatti tra le varie “ali” del partito. Se l’area degli “alfaniani” e in prima persona il senatore trapanese Nino D’Alì sembrano d’accordo a una candidatura di Ruggirello tra gli azzurri, qualche dubbio è sollevato dal “lato orientale” del Pdl. In alternativa, comunque, Ruggirello troverà posto nella lista del presidente. “Non me ne voglia Gianfranco Micciché – dice Ruggirello – ma per me Musumeci è un vero autonomista. E comunque, il Partito dei siciliani e Fli sosterranno Rosario Crocetta, riprovando a fare il giochetto delle amministrative di Palermo, col sostegno “nascosto” a Ferrandelli. Ma questi giochetti non piacciono né a me, né alla gente del mio territorio”.
E di “ipocrisie” Ruggirello parla a proposito di un’altra faccenda: “Anche all’Ars ho assistito a comportamenti che non mi sono piaciuti. Quando presentai il mio ddl sul riordino delle coste – racconta – ricordo che tutti erano d’accordo con me, ma poi nessuno si volle intestare la causa. Io penso ancora che quella sia una legge sacrosanta e sarà la prima cosa che riproporrò da deputato regionale. Anzi, chiederò al candidato presidente di impegnarsi per l’approvazione del mio testo”. E il candidato presidente sarà Nello Musumeci, l'”autonomista vero”.
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20 Settembre 2012, 12:33