Corruzione alla Pubbliservizi |Messina condannato a 6 anni

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17 Luglio 2018, 18:30

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CATANIA – Adolfo Messina, ex presidente di Pubbliservizi, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi e Alfio Massimo Trombetta, consulente della società in house della Città metropolitana, a 5 anni e 6 mesi.  È questa la sentenza del Gup Simona Ragazzi del processo, stralcio abbreviato, scaturito dalla maxi inchiesta della Guardia di Finanza “Cerchio Magico”. L’indagine, coordinata dai pm Fabio Regolo e Fabio Saponara, aveva portato alla luce “un collaudato sistema corruttivo orchestrato dall’ex Presidente della Pubbliservizi, Messina, e dal suo stretto collaboratore Trombetta che indirizzavano l’affidamento di lavori e servizi a imprese traendone svariate utilita’”. Insomma subappalti che avrebbero da una parte portato benefici a Messina e ai “suoi amici del cerchio magico” e dall’altro violato “la normativa di evidenza pubblica rappresentata dal Codice degli Appalti”.

Le condanne della Gup Simona Ragazzi hanno superato di due mesi le richieste dei due pm Fabio Regolo e Fabio Saponara. Prima di ritirarsi in camera di consiglio il Gup ha ascoltato le repliche dei due sostituti procuratori e dei difensori, l’avvocato Ivan Pietro Maravigna, che assiste Messina, e l’avvocato Paolo Spanti che assiste Trombetta. Per la Pubbliservizi era presente l’avvocato Milena Caruso, costituita parte civile e, per la Città metropolitana di Catania, era presente l’avvocato Immacolata Bellomo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

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L’INCHIESTA – Il blitz è scattato la scorsa estate: scoperchiato un presunto sistema di appalti pilotati e corruzione. Nel mirino degli inquirenti la gestione amministrativa e contabile di Pubbliservizi a cavallo tra il 2015 e il 2016. Sono stati coinvolti nel ciclone giudiziario ex amministratori della Pubbliservizi, dipendenti della partecipata e imprenditori. Accertamenti bancari, analisi documentali e intercettazioni telefoniche sono stati i pilastri della delicata indagine che hanno messo in luce il presunto sistema criminale che sarebbe stato orchestrato (“secondo una logica perversa”, ha affermato il pm Regolo nella conferenza stampa) dall’ex presidente della Pubbliservizi Adolfo Messina e dal suo stretto collaboratore Trombetta. Il processo si è diviso in due tronconi: uno abbreviato, che si è appena concluso in primo grado, e il secondo ordinario ancora in corso.

LA DIFESA.  “Sono deluso ma non certo sorpreso”, dichiara l’avvocato Ivan Maravigna dopo la lettura della sentenza. E in attesa di leggere le motivazioni il legale evidenza “la curiosità di capire come siano state superate, in punto di diritto, le nostre eccezioni alla qualificazione giuridica dei fatti che trovano fondamento nella granitica giurisprudenza di legittimità. La delusione diviene, però, più grande per la mancata valorizzazione del contributo informativo dato dal Messina in relazione alla posizione di altri soggetti non ancora coinvolti nelle indagini. Rimango fiducioso che il giudizio di appello – afferma ancora – ricondurrà la vicenda sui binari della corretta interpretazione giuridica“.

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17 Luglio 2018, 18:30

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