16 Settembre 2016, 19:51
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TRAPANI – Serve “una torsione culturale” per parlare concretamente di trasparenza e anticorruzione, nelle pubbliche amministrazioni. Questo il tema di un corso di formazione che si è svolto oggi presso la sede dell’Iacp di Trapani al quale hanno partecipato dirigenti e funzionari di tutti gli Iacp siciliani nonchè dirigenti e funzionari di diversi enti locali. A relazionare sono stati il procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Bernardo Petralia e il professore Carlo Colapietro, docente, costituzionalista e cattedratico sul diritto amministrativo. Comune denominatore dei due interventi è stato un punto preciso: la prevenzione della corruzione, in particolare, ma anche il tema della trasparenza, a fronte dei quali esiste già un corposo quadro normativo, possono davvero produrre effetti se ogni soggetto “attore” della pubblica amministrazione riesce a compiere quella che Petralia ha definito “torsione culturale” e che Colapietro ha ricondotto ad una semplice affermazione, ossia “affrontare i tempi che viviamo con profonda coscienza e responsabilità il problema culturale ed etico dell’approccio ad una piena e regolare cittadinanza con i diritti e con i doveri costituzionalmente sanciti”.
Il procuratore Petralia si è parecchio soffermato sul cosidetto Whistleblower, cioè la figura del dipendente che segnala al responsabile per la prevenzione della corruzione, i casi di illeciti, e per questo tutelato dalla norma. “Nei paesi anglosassoni – ha affermato il procuratore Petralia – è una figura perfettamente riuscita, noi ancora oggi non abbiamo visto casi eclatanti e importanti proprio perché si tratta di vivere un momento di trasformazione culturale, il Whistleblower non è lo spione ma deve essere una figura che concorre come accade nei paesi anglosassoni a risarcire la pubblica amministrazione dei danni derivanti dalla corruzione e dalla concussione, tanto che in quei paesi è una figura addirittura economicamente premiata”. Da perfetto conoscitore del Diritto Costituzionale, Colapietro, che si è parecchio soffermato sul tema della Trasparenza, ha esordito ricordando ai presenti un concetto che trova origine e fondamento negli scritti di un autorevole filosofo, Norberto Bobbio, e cioè che “non può esservi una vera Democrazia senza trasparenza”. La storia legislativa del nostro Paese “è stata segnata nel 1990 dalla norma n. 241 che ha per la prima volta regolata i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, ma ancora oggi, anche dopo la riforma introdotta nel 2016 con il dl 97 non possiamo ancora dire che il cittadino come giusto che sia è sovrano sulla pubblica amministrazione”.
Colapietro, che è anche componente della commissione per l’accesso civico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha voluto anche sottolineare come nel contempo anche il cittadino deve imparare a far buon uso del proprio diritto d’accesso “che giammai deve diventare come in certi casi avvenuto un modo per rallentare l’attività della pubblica amministrazione”. “E’ stato – dice il direttore generale dell’Iacp di Trapani Pietro Savona – un momento di formazione altamente importante e che credo abbia ricevuto intanto da parte nostra, Iacp siciliani, e poi da parte dei dirigenti e funzionari di altre pubbliche amministrazioni, tanta attenzione perché noi per primi, pubblici funzionari, siamo convinti che le riforme non si compiono solo col rispetto delle norme ma anche con una partecipazione personale, fortemente etica, e in questo senso le sollecitazioni ricevute sono state tanto utili”.
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16 Settembre 2016, 19:51