06 Giugno 2016, 16:36
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PALERMO- Al processo ai cosiddetti “furbetti della Tares” le richieste di pena sono pesanti. Sei anni e sei mesi per Cesare Pagano, otto anni e cinque mesi ciascuno per Antonio Borsellino e Gaspare Tantillo, nove anni per Ida Ardizzone (sono tutti dipendenti dell’ufficio comunale). Ed ancora quattro anni e due mesi ciascuno per Vittorio Ferdico, Antonio e Luigi Vernengo, Giuseppe Vassallo, Giuseppe Carnesi e Giovanni Torres. Questi ultimi sarebbero coloro che, mettendo mani al portafogli, avrebbero ottenuto uno sconto sulla tassa sui rifiuti. Si tratta di imprenditori e commercialisti.
I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa, istigazione alla corruzione e falso materiale. Fu una telecamera piazzata dai poliziotti della sezione Reati contro il patrimonio della Squadra mobile a svelare quanto sarebbe accaduto negli uffici comunali di piazza Giulio Cesare. Pagano, dirigente del settore, fu filmato mentre trattava con il titolare di un’attività commerciale. Un primo ammiccamento, poi l’appuntamento a domicilio. Con i soldi “da pagare chiaramente in contanti, metà quando facciamo l’operazione e poi ci mettiamo d’accordo”, così diceva Pagano senza sapere di essere filmato, l’imprenditore avrebbe ottenuto lo sconto sulla tassa dei rifiuti. “Tutti gli avvisi passati vengono cancellati”, lo rassicurava il responsabile del servizio Tares-Tarsu dell’Ufficio tributi. Il Comune è parte civile al processo.
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06 Giugno 2016, 16:36