18 Dicembre 2014, 07:00
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PALERMO – Una telecamera ha filmato il funzionario Cesare Pagano che trattava con l’imprenditore. Si erano già incontrati negli uffici comunali di piazza Giulio Cesare, a Palermo. Un primo ammiccamento, poi l’appuntamento a domicilio dove, nel frattempo, i poliziotti avevano piazzato una telecamera.
Con i soldi “da pagare chiaramente in contanti, metà quando facciamo l’operazione e poi ci mettiamo d’accordo” l’imprenditore avrebbe ottenuto lo sconto sulla tassa dei rifiuti. “Tutti gli avvisi passati vengono cancellati”, lo rassicurava il responsabile del servizio Tares-Tarsu dell’Ufficio tributi.
Stamani blitz. In manette sono finite 15 persone, tra cui imprenditori e impiegati comunali. Oltre a Pagano in cella finiscono Antonino Borsellino, Gaspare Tantillo e Ida Ardizzone. L’operazione è della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile. I procuratori aggiunti Leonardo Agueci e Dino Petralia, e il sostituto Daniela Varone contestano agli indagati le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, truffa, istigazione alla corruzione e falso materiale. I casi finora accertati hanno provocato un danno di centinaia di migliaia di euro per le casse dell’amministrazione comunale. E non è escluso che dai successivi controlli vengano fuori altri episodi di “sconti” ottenuti pagando le mazzette.
Il caso venne fuori lo scorso aprile quando i poliziotti, guidati dal dirigente Silvia Como, piombarono nei locali vicino alla Stazione centrale. E si portarono i documenti che gli servivano per riscontrare quanto registrato dalla telecamera e ciò che era stato denunciato in precedenza che si era visto avanzare la richiesta di denaro. Hanno così scoperto l’alterazione della posizione contributiva di decine di contribuenti. La superficie dell’immobile su cui pagare diminuiva e la tassa crollava.
Ne avrebbero approfittato in tanti, tra cui il commercialista Antonino Clementi che gestiva la contabilità per le suore dell’Istituto Villa Nave, Salvatore Barone, titolare del ristorante “I tre porcellini”, Vittorio Ferdico, titolare di due supermercati Sigma in via Don Orione e via Portella della Ginestra, il medico Ugo Sottile con studio in via Marchese di Villabianca, Giuseppe Vassallo, titolare del pub Eden Rock di via Paruta, nella zona di corso Calatafimi. Ed ancora: Antonino e Luigi Vernengo, titolari della “Expo truck veicoli industriali”; Luigi Lo Verso della ditta “Cem” e Giuseppe Carnesi gestire di un’autorimessa in via Giuseppe Paratore.
Tra i reati contestati nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Angela Gelardi c’è anche la truffa. In alcuni casi, infatti, i dipendenti infedeli avrebbero intascato le mazzette in cambio di uno sgravio che non erano in grado di fare ottenere.
*Aggiornamento ore 9.44
Il Comune di Palermo si costituirà parte civile nell’eventuale processo contro i dipendenti comunali e gli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta ‘Fintares’. “E’ evidente – afferma il sindaco, Leoluca Orlando – che contro questi dipendenti ed ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’amministrazione il Comune si costituirà parte civile”. Il Comune precisa comunque che i dipendenti coinvolti erano stati allontanati dal settore tributi già nel mese di aprile. Orlando ha conferma “piena collaborazione con la magistratura” e annuncia l’attivazione di tutti i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti nell’inchiesta.
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18 Dicembre 2014, 07:00