Catania

Corruzione a Tremestieri: “Un posto all’Eurospin è meglio dell’immondizia”

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22 Aprile 2024, 06:01

5 min di lettura

CATANIA – Santi Rando aveva a cuore la felicità. L’ex sindaco di Tremestieri Etneo, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Pandora della procura di Catania, la stessa in cui è coinvolto anche l’ex vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino, parlava di “sorrisi”. Solo che, secondo gli investigatori, quello era il sostantivo che Rando usava per non dire “mazzette”.

Quello strano bisogno di “sorrisi”

“Se questo non ci fa ridere, si blocca”, diceva il primo cittadino, dimissionario dopo l’arresto, parlando con l’ingegnere Paolo Di Loreto, altro indagato eccellente, progettista tra i più noti di Catania. “Dobbiamo sorridere sempre – proseguiva Rando –. C’è chi sorride per una fesseria, chi sorride per mille…”. E Di Loreto lo rassicurava: “C’è il sorriso”.

Tra il 2018 e il 2019, le cimici degli investigatori registrano i presunti accordi illeciti che avrebbero permesso alcune operazioni immobiliari. I “sorrisi” sono dentro a uno dei capi d’imputazione che coinvolge un ulteriore nome noto dell’ingegneria e dell’architettura all’ombra dell’Etna: Mario Stanganelli, in qualità di componente del consiglio di amministrazione della società Recosta srl.

Stanganelli e Recosta, insieme, sono già implicati in un’altra vicenda finita davanti a un giudice: quella della costruzione del supermercato Eurospin, in via Sabato Martelli Castaldi, a Catania. Una vicenda che ha portato a processo, con l’accusa di abuso d’ufficio, anche il direttore dell’Urbanistica del capoluogo etneo Biagio Bisignani.

Il caso a Tremestieri Etneo

Pure a Tremestieri c’è Eurospin di mezzo. Ci troviamo in via Nuovaluce, angolo via Monte Lauro. Lì viene costruita una nuova struttura di vendita di proprietà della Eurospin Sicilia spa. “Tutta l’operazione – scrive la gip nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita la scorsa settimana – appariva connotata da aspetti critici, che offrivano spunti investigativi che, sebbene facessero sospettare profili di illiceità, non sono sfociati in precise contestazioni di reati”.

In altri termini: non tutto quello che viene intercettato è stato possibile dimostrarlo. Così ci sono frasi che vanno prese per quello che sono: cose dette al telefono. Come quando Di Loreto, parlando con un altro indagato, dice: “Io, negli ultimi tre anni, ho preso 60mila dell’Eurospin”. E altri centomila sarebbero andati al sindaco Santi Rando.

Parole. Che alla giudice per le indagini preliminari servono per descrivere i profili che discutono del supermercato di Tremestieri. La costruzione segue lo stesso iter già descritto per raccontare dei supermercati del capoluogo etneo.

Il meccanismo delle compravendite

E cioè: una società compra appezzamenti di terreni dai privati. Ottiene i permessi di costruire e poi vende i terreni alla società della grande distribuzione. In questo caso, Eurospin Sicilia spa.

Poi si fa la richiesta di voltura dei permessi: nel caso di specie, da Recosta a Eurospin Sicilia. Così è facile: il colosso si trova aree e autorizzazioni in regola e deve solo arrivare e costruire.

I terreni di Tremestieri cambiano destinazione d’uso. Da agrumeti diventano, nel 2016, “aree destinate ad attività commerciali e simili”. Nel 2017 Recosta compra dai privati e rivende a Eurospin. Nel 2018 Eurospin Sicilia chiede di potersi ampliare e cominciano i problemi col Comune di Tremestieri Etneo.

Il geometra Giovanni Naccarato, direttore dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici del municipio, accusato di voto di scambio politico-mafioso e corruzione, sulla questione del supermercato è precisissimo.

Gli ostacoli alla costruzione

Gli sembra che ci sia stato uno scavo più ampio del necessario. Gli pare che si stiano toccando zone che devono rimanere di verde pubblico. Manda la polizia municipale a controllare.

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In effetti, qualcosa che non è in regola c’è. E non la si può sanare come vorrebbe il direttore dei lavori di Eurospin. Bisogna fare in un’altra maniera.

Ne parlano diverse volte, Naccarato e Di Loreto. E ne parla anche l’ex consigliere comunale Pietro Alfio Cosentino assieme a Giuseppe Monaco, consulente del sindaco Rando (a titolo gratuito). Cosentino è ritenuto dagli investigatori il referente della famiglia Santapaola-Ercolano nel territorio di Tremestieri.

I problemi trovati nei progetti e nei lavori rallentano l’apertura del negozio. Cosentino e Monaco sarebbero “palesemente infastiditi dal fatto che il prolungamento dei tempi […] influisse sulle loro attività clientelari rispetto ai posti di lavoro che quella attività avrebbe creato”.

Un posto all’Eurospin, si legge in un’intercettazione sui legami di Cosentino con Cosa nostra, “è meglio dell’immondizia”.

I tempi cambiano, signora mia. Per ovviare ai tanti problemi e oliare il meccanismo, secondo l’indagine, basta un cambio alla direzione dei lavori: sostituire chi, fino a quel momento, aveva seguito il cantiere, con una persona gradita a Naccarato e Di Loreto.

A febbraio 2019, a direttore dei lavori sostituito, la questione si risolve. Ma a settembre dello stesso anno Paolo Di Loreto sente il bisogno di sfogarsi proprio parlando di Eurospin. Perché il nuovo professionista gli avrebbe “fatto fare una figuraccia impressionante”.

La risoluzione

“Era tutto bloccato!? Gliel’ho fatto sbloccare, gliel’ho fatto sanare […] Gli ho detto: «Però, mi raccomando…». Volevano un fiore e tu sei testimone di che fiore vogliono quelli”, si lamenta Di Loreto parlando con Mario Stanganelli. “Trentamila doveva uscire – prosegue l’ingegnere intercettato – Non si è fatto più sentire… L’ho cercato un mare di volte. Non ha presentato né il progetto né i 30mila euro”.

L’altro terreno di Recosta

Per l’autorità giudiziaria, la promessa è sufficiente. Nello stesso periodo, in mezzo alle conversazioni sul supermercato, si scopre che c’è una porzione di terreni, sempre di Recosta, che non sono andati a Eurospin. Ma per i quali, invece, c’è in discussione un’ipotesi di trasformarli in uffici per una società che si occupa di prodotti farmaceutici. È questa la faccenda per la quale risulta indagato anche Stanganelli.

Qui le cose sono più facili. Su questo episodio Rando è intercettato mentre parla di “sorrisi”. Cioè dazioni di denaro, per gli investigatori, che sarebbero arrivate da Stanganelli, tramite Di Loreto, per accelerare la concessione di quel permesso di costruire.

“Mi devi dare altri cinque”, dice Di Loreto a Stanganelli, riportandogli una conversazione che avrebbe avuto con il primo cittadino Santi Rando. “Fai la concessione e così Mario ti ottempera altri cinque”. Nel caso non fosse chiaro, l’ingegnere ribadisce al collega: “Ti prego, però, di essere solerte a fare questi cinquemila euro appena ti dico io”.

La concessione edilizia arriva, con tanto di complimenti per la tempestività. È la numero 1 del 2019. “Gli ho detto: «Santi, ne vuoi altri cinque?». Dice: «Sì»”, riporta Paolo Di Loreto.

La conversazione sarebbe avvenuta di sabato. La telefonata all’ufficio tecnico e al direttore dell’Urbanistica Naccarato sarebbe stata rapida al punto che già quel giorno, di lunedì, il permesso di costruire è firmato.

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22 Aprile 2024, 06:01

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