30 Luglio 2012, 13:13
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L’Ars stoppa la nuova, corposa infornata di nomine del presidente Lombardo.Lo fa attraverso una decisione della Commissione per il regolamento, che ha annullato l’intera seduta della Commissione affari istituzionali dove oggi era approdata una dozzina di designazioni e dove era già stato espresso un parere positivo per metà di queste. Una decisione approvata dallo stesso presidente Lombardo, che ha considerata: “opportuna la decisione assunta oggi pomeriggio dalla Commissione per il regolamento dell’Assemblea regionale siciliana. Alcune di queste nomine – continua – risalgono a prima dell’approvazione della legge ‘blocca-nomine’, norma che va rispettata anche se ritengo presenti alcuni profili di incostituzionalità. Ci atterremo – conclude Lombardo – a questa norma, nel corso della fase transitoria che si concluderà con l’elezione del nuovo governo regionale”.
Adesso la commissione dovrà nuovamente riunirsi per esprimere un parere oppure può fare trascorrere il termine di 15 giorni, dopo i quali le nomine sarebbero comunque formalizzate.
Ma la seduta di oggi della prima Commissione s’è tenuta nonostante la violazione di alcuni commi del regolamento dell’Assemblea (il 6 e il 7 dell’articolo 32). Questo è stato deciso dalla Commissione regolamento, convocata dal presidente Francesco Cascio dopo le reazioni furenti di molti deputati che avevano puntato l’indice contro il presidente della prima commissione, Riccardo Minardo, che avrebbe permesso l’approvazione di quelle nomine nonostante l’assenza del numero legale.
Ma i difetti formali alla base dell’annullamento della seduta sono altri. Il presidente Minardo, come detto, avrebbe infranto due indicazioni del regolamento: “Al termine di ciascuna seduta, – recita il comma 6 dell’articolo 32 – di norma, il presidente della commissione annunzia la data, l’ora e l’ordine del giorno della seduta successiva, dandone avviso ai deputati assenti e a tutti i Gruppi parlamentari”, e ancora: “Nel caso in cui non sia stata data comunicazione al termine della seduta, – indica invece il comma 7 – secondo quanto previsto dal precedente comma l’ordine del giorno deve essere inviato a tutti i componenti della commissione almeno 48 ore prima della seduta”. Altra disposizione ignorata da Minardo.
Adesso, che succede? Le nomine potranno essere ripresentate in Commissione e approvate o bocciate. E in quest’ultimo caso, servirebbe una maggioranza altamente qualificata (che non ci sarebbe). Oppure, con lo scadere dei 15 giorni, il parere si ritiene concesso. La complicazione “tecnica” però è legata alle dimissioni di Lombardo, attese per domani. Da quel momento, l’Ars potrà occuparsi della “straordinaria amministrazione”. Una categoria di attività che non comprenderebbe le designazioni e le nomine. Così, il rischio reale per queste nomine è quello di rimanere “sospese”. Il governo, in quel caso potrebbe intervenire comunque in via amministrativa.
Ma al di là degli aspetti puramente tecnici, resta il dato politico. “Questo annullamento – ha detto non a caso il deputato Mpa Giuseppe Arena – è solo un atto politico. È la prima volta che l’Ars decide in questo modo. Sulla base di questo principio andrebbero annullate le nomine degli ultimi 30-50 anni”. “Ci siamo attenuti – ha replicato Cascio – alle indicazioni dettate dal regolamento dell’Assemblea”.
Le nomine stoppate dall’Ars sono una dozzina. E in molti casi, il “nominato” ha una chiara provenienza politica: l’Mpa, o al massimo il partito amico di Futuro e Libertà. Al “Consorzio autostrade siciliane”, ad esempio, Lombardo ha scelto Nino Gazzara. Un fedelissimo, anche in questo caso, perché Gazzara non solo è un esponente dell’Mpa, ma è stato chiamato all’interno del vertice dirigenziale del partito a Messina, nel “dopo Lo Monte”. Indicati anche i componenti del consiglio direttivo. E anche in questo caso, le scelte hanno una chiara matrice “politica”. Santi Calderone, infatti, è stato un candidato sindaco alle ultime amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto. E’ considerato molto vicino al deputato regionale Giuseppe Picciolo, passato proprio nelle settimane scorse dal Pd all’Mpa. Pasquale Gazzara, invece, ex Presidente del Consiglio comunale di Roccavaldina e è riferibile a Futuro e Libertà.
Una bella targa “Mpa” è quella del nuovo presidente dell’ente Parco dei Nebrodi. Si tratta di Francesco Ingrillì, consigliere presidente del consiglio con il partito autonomista a Capo D’Orlando. Cambi ente Parco, ma non il colore politico del presidente. Al Parco dell’Etna, infatti, Lombardo ha piazzato Domenico Claudio Galvagno, capogruppo dell’Mpa alla provincia di Catania.
Nomine anche all’Istituto regionale del vino e dell’olio, dove è stato designato Francesco Ferreri componente del consiglio di amministrazione. A presiedere quel cda, lo ricordiamo, un fedelissimo di Lombardo, nominato già alcune settimane fa: Marcello Caruso. All’Istituto regionale incremento ippico per la Sicilia ecco il nuovo presidente: Concetta Torrisi.
Ratificate anche le nomine già annunciate al vertice delle Aziende sanitarie provinciali. A Catania va Gaetano Sirna, ad Agrigento Salvatore Messina, a Messina Manlio Magistri, a Ragusa Salvatore Cirignotta. Formalizzata anche la nomina di Carmelo Pullara a dirigente generale dell’Arnas Civico di Palermo.
Non sono ancora arrivate all’Ars ma sarebbero già state annunciate in giunta di governo venerdì scorso, invece, quelle dei vertici dell’Ircac e della Crias. Così, all’Ircac ecco approdare Antonio Petino. Avvocato catanese di 39 anni, specialista in diritto del lavoro ed amministrativo, è stato indicato in quota Fli, che già nei giorni scorsi aveva “portato a casa” la nomina di Nino Lo Presti al Cga.
Un ex deputato, invece, dovrebbe andare al vertice della Crias. Ottavio Garofalo, parlamentare della tredicesima legislatura, infatti, dovrebbe andare a guidare la Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane Siciliane. La designazione di Garofalo, 57 anni di Siracusa, arriva a un mese esatto da quella del Commissario straordinario di Crias, Mariella Amoroso.
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30 Luglio 2012, 13:13