15 Aprile 2020, 14:50
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Incontri e richieste, per provare a salvare il settore, travolto come altri, dall’emergenza Coronavirus. Le associazioni degli enti di formazione fanno il punto della situazione e avanzano le proprie idee per mettere in sicurezza il comparto, dopo i colloqui, avvenuti nell’ultima settimana, con l’assessore Roberto Lagalla, il presidente della V commissione all’Ars Luca Sammartino e la neo dirigente generale Patrizia Valenti.
E i tre “rami” sono quelli dei percorsi Iefp (quelli relativi all’obbligo scolastico e indirizzati ai giovanissimi per contrastare la dispersione scolastiva), quelli rivolti agli adulti (l’Avviso 2) e i cosiddetti corsi liberi autofinanziati.
“La filiera dell’obbligo di istruzione, – scrivono in una nota – abbisogna di regole più snelle analoghe a quelle già adottate in ambito nazionale per il sistema scolastico, introducendo modalità asincrone (differite) in una quota significativa e a completamento di quelle sincrone (dirette) già autorizzate, con la possibilità di svolgere le attività pratiche tramite il project work, lo smart working e l’impresa formativa simulata, ovvero permettendo, ove occorra, di concludere l’anno in corso con un maggior numero di ore di teoria per recuperare l’anno successivo quelle appunto di pratica. Trattandosi di una “didattica per competenze”, è necessario consentire al collegio dei docenti la dichiarazione di avvenuto raggiungimento da parte di ciascun allievo per l’anno corrente degli obbiettivi formativi riprogrammati alla luce dell’emergenza covid-19, previa somministrazione di verifiche intermedie e finali”. Tra le richieste, quelle di norme certe che permettano di completare le ore per l’anno in corso, ma anche la stipula di convenzioni con i gestori di telefonia per il collegamento dati e per dotare gli allievi di dispositivi informatici che consentano loro di seguire le lezioni a distanza, essendo questo un punto di forte criticità rilevata dagli enti; infine è stata richiesta l’individuazione di procedure, in modalità a distanza, già previste nella scuola pubblica.
Altre le esigenze per i corsi di formazione “classici” (Avviso 2/2018 e Corsi autofinanziati). In questo caso, scrivono gli enti “urge portare a compimento le attività: completare le ore di pratica e stage, anche attraverso le modalità a distanza, ed espletare con stessa modalità gli esami finali per il conseguimento della qualifica. Riteniamo – proseguono – che l’Albo dei formatori non debba essere un mero elenco nominativo di soggetti, ma un report sistematico di professionalità e esperienze lavorative maturate, distinto per profilo di cui al CCNL, per materie di insegnamento e per provincia in cui poter operare. Preso atto dell’impegno dell’Assessore Lagalla a incontrarci nuovamente per fine mese, – continuano gli enti – attendendo il celere sblocco e avvio dell’Avviso 8, abbiamo altresì sollecitato l’attivazione della Consulta regionale introdotta dalla legge 23/2019 di riforma del settore per discutere tutte le questioni inerenti la programmazione, la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione, innanzitutto al fine di assicurare coordinamento e uniformità di indirizzo alle attività didattico formative attualmente sospese, che possono proseguire e sono di competenza degli altri rami dell’amministrazione regionale quali, ad esempio: agricoltura, attività produttive, famiglia, lavoro, politiche sociali e salute”.
E c’è poi il tema delle scadenze: “Fino al termine dell’emergenza covid–19, occorre che il governo disponga il differimento di tutti gli adempimenti e i termini assegnati in materia agli enti gestori rappresentati. Viceversa, considerata la difficoltà economica che attraversano le istituzioni formative, serve un impegno forte da parte di tutti gli assessori regionali competenti per concludere i rendiconti, sbloccare tutti i pagamenti relativi alle anticipazioni e ai saldi dei progetti finanziati in corso, nonché di quelli pregressi”.
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15 Aprile 2020, 14:50