15 Gennaio 2016, 06:20
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PALERMO – I pullman extraurbani devono pagare oppure no per transitare nelle corsie preferenziali del comune di Palermo? La domanda, che vale 300 euro a pass, torna a tenere banco nel capoluogo siciliano: il Presidente della Regione, sulla base di un parere del Cga, ha infatti accolto il ricorso dell’Anav e delle autolinee private sospendendo il regolamento approvato nel 2010 dal consiglio comunale, che prevedeva per l’appunto il pagamento dei 300 euro. Ma da Palazzo delle Aquile si dicono tranquilli: il regolamento è stato superato da un’ordinanza e quindi tutto resterà per com’è.
Si annuncia come un braccio di ferro la disputa tra le compagnie private che collegano le varie parti della Sicilia con Palermo e l’amministrazione Orlando. Il tutto nasce da una vicenda intricata e che risale al 2010: il 5 maggio di quell’anno l’allora giunta Cammarata approvò una bozza di regolamento per le corsie riservate, stabilendo chi vi poteva transitare e chi no. Il 29 dicembre successivo Sala delle Lapidi diede il via libera definitivo all’atto, pur tra mille polemiche: il regolamento prevedeva infatti che gli autobus, ma anche i consiglieri comunali, non pagassero nulla, mentre gli altri, ossia pullman extraurbani, mezzi delle Poste o delle banche, dovevano pagare un pass da 300 euro l’anno.
Una stangata non da poco contro cui fecero ricorso straordinario (il 22 aprile 2011) l’Anav, Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, la Segesta, la Autoservizi Salemi e la Prestia e Comandè chiedendo di sospendere l’atto per vari motivi: non toccava al consiglio emanarlo ma al sindaco; i pullman in questione svolgono un servizio pubblico, al pari dell’Amat, con tanto di contratto con la Regione; il Comune vuole solo fare cassa.
Nel 2013 Palazzo delle Aquile ha presentato una sua memoria e nel 2014 l’Ufficio legale della Regione ha stilato una relazione chiedendo un parere al Cga (Consiglio di giustizia amministrativa), che si è espresso il 17 marzo del 2015 (cinque anni dopo). I magistrati hanno, in poche parole, dato ragione ai privati: secondo il Codice della Strada, infatti, deve essere il sindaco e non il consiglio a stabilire determinate regole.
In realtà il regolamento comunale, almeno per quel che riguarda il pagamento del pass per i pullman, non era mai stato applicato: serviva infatti un’ordinanza. La giunta Orlando l’anno scorso ha annunciato l’intenzione di emanarla e lo ha effettivamente fatto a novembre, con decorrenza dal primo gennaio 2016, riprendendo in toto il regolamento (compresi i pass da 300 euro). Il presidente della Regione a fine 2015 (diversi mesi dopo il parere) ha, per decreto, sospeso il regolamento.
Nei primissimi giorni di quest’anno, però, la Polizia municipale si è messa all’opera, visto che il decreto non era stato ancora notificato, e subito sono fioccate le multe che hanno mandato su tutte le furie le compagnie private: il 7 gennaio, a ridosso delle feste, l’assessorato ai Trasporti ha finalmente notificato il decreto di sospensione che è arrivato a piazza Pretoria martedì 12.
Tutto risolto, quindi? No, perché non è ancora chiaro quali saranno gli effetti del decreto regionale. Il regolamento è stato sospeso perché non toccava al consiglio stabilire le regole, ma al sindaco: il punto è che invece l’ordinanza non presenta questo vizio e quindi potrebbe restare in piedi e, con essa, i pass da 300 euro.
“Chiederemo all’ufficio legale del comune e al Segretario Generale quali effetti produce il decreto della Regione – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – le motivazioni dei ricorrenti sono condivisibili, pertanto il consiglio comunale da una parte (regolamento) e il Sindaco dall’altra (ordinanza) sono chiamati a risolvere la problematica per garantire quelle società che svolgono servizi extraurbani di trasporto pubblico locale in autobus con contratti di affidamento da parte della Regione Siciliana. Questo decreto consente di rivedere e rimodulare il regolamento, anche alla luce delle richieste pervenute in questi anni dalle varie associazioni”.
“Per noi non cambia nulla – spiega l’assessore alla Mobilità Giusto Catania – il Cga ha ragione: la competenza di regolamentare la circolazione nelle corsie preferenziali non era del consiglio comunale. Ma nel frattempo è subentrata l’ordinanza che è invece uno strumento legittimo e che resta valida: per questo la abbiamo emanata. Ovviamente approfondiremo la questione con l’avvocatura e la Segreteria Generale, ma credo che il problema sia stato superato”.
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15 Gennaio 2016, 06:20