Cronaca

Corteo autocompattatori, Dusty: “Avviati procedimenti disciplinari”

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23 Novembre 2020, 18:33

2 min di lettura

CATANIA – “Siamo stati messi di fronte al fatto compiuto e non abbiamo gradito, soprattutto perché non condividiamo affatto quanto accaduto. Come già ribadito, Dusty non ha in alcun modo autorizzato l’uso degli automezzi aziendali per l’assembramento abusivo che si è verificato sotto l’abitazione dell’ex operatore defunto Tiziano Monaco. Si tratta di un’iniziativa autonoma del personale dipendente, di cui non eravamo a conoscenza, ma che lede l’etica e l’immagine della nostra azienda, a cui teniamo molto. Motivo per cui abbiamo avviato un’indagine interna al fine di identificare i responsabili, nei cui confronti procederemo con i provvedimenti disciplinari
previsti dalla normativa in materia»”.

L’amministratore Rossella Pezzino de Geronimo ufficializza così la posizione di Dusty in merito al fatto di
cronaca avvenuto lo scorso 16 novembre e ripreso da numerosi organi di
stampa.

“L’assembramento – continua l’amministratore – si è svolto al di fuori del
turno di lavoro utilizzando in modo improprio gli autocompattatori
aziendali. Un chiaro abuso, aggravato dal fatto di aver bloccato il traffico
stradale e di aver ignorato le buone pratiche richieste da Dusty per
contenere l’emergenza pandemica. Non approviamo le modalità improprie
dell’omaggio commemorativo, perché in netto contrasto con la nostra vision,
e consideriamo un insulto che i nostri dipendenti abbiano partecipato a
questa dubbia azione in abiti lavorativi brandizzati, esponendo l’azienda a
critiche ingiuste e giudizi di valore scorretti, e soprattutto inesistenti”.

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“A questo proposito – conclude Rossella Pezzino de Geronimo – teniamo a
precisare che Tiziano Monaco risultava incensurato e che lavorava per Dusty,
non tramite nostra assunzione bensì per passaggio immediato e diretto da
aziende precedenti. Questo per sottolineare che le assunzioni e i passaggi
diretti del personale vengono preceduti da un controllo su eventuali carichi
pendenti legati a reati di mafia. Si entra a far parte di Dusty soltanto in
assenza di tali reati. Ci impegniamo ogni giorno per dimostrare le azioni
positive che la nostra azienda mette in campo per lo sviluppo civile e la
sostenibilità ambientale del territorio, non possiamo accettare che tutto
ciò possa essere compromesso da risorse umane a cui Dusty offre
un’indiscussa, incontrovertibile, dignità lavorativa”.

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23 Novembre 2020, 18:33

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