Cronaca

Cosa nostra, il boss catanese Aldo Ercolano non è più al 41 bis

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23 Febbraio 2022, 20:08

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Non è più al 41 bis Aldo Ercolano. Il nipote di Nitto Santapaola (figlio della sorella Grazia e del cugino ormai scomparso Pippo) ha lasciato il regime del carcere duro che era arrivato a dicembre 2020, dopo un decreto del ministro della Giustizia. I difensori, gli avvocati Valeria Rizzo del foro di Catania e Fabio Federico del foro di Roma, hanno presentato reclamo – come avevano anticipato a LiveSicilia – davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma e hanno ottenuto la revoca.

Il boss di ‘razza’ di Cosa nostra catanese, condannato per 16 omicidi tra cui – in veste di mandante –  per quello del giornalista Pippo Fava, è detenuto in regime di alta sicurezza ad Oristano in Sardegna. Una revoca che trova fondamento sulla mancanza di pericolosità di Ercolano. “Ovvero gli elementi posti a fondamento del provvedimento di nuova applicazione del regime 41 bis – argomenta Valeria Rizzo – non sono sufficienti a dimostrare la sussistenza delle ragioni legittimanti il regime speciale”. La notizia, che è emersa durante un’udienza al Palazzo di Giustizia di Catania dove Ercolano è coinvolto, potrebbe portare reazioni e polemiche. Ultimamente è imputato anche per omicidio nel maxi processo Thor.

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Già due anni fa, Claudio Fava ha scritto al ministro della Giustizia quando seppe –  nel corso di una seduta della Commissione Antimafia alla prefettura di Catania – che a differenza di parenti e altri capomafia Aldo Ercolano non era al 41bis. E non lo era già da 6 anni. Quasi 12 mesi dopo è arrivato il decreto del guardasigilli, come scritto in esclusiva su LiveSicilia lo scorso marzo. Quello che è accaduto nel 2019 è stato una sorta di ‘deja-vu’ di quanto accaduto diversi anni fa: sempre Claudio Fava denunciò la revoca del 41bis di Aldo Ercolano. Anche in quel caso ci fu un decreto del ministero per il ritorno del boss catanese al regime di carcere duro. Che poi fu revocato. Proprio come in questo caso. 

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23 Febbraio 2022, 20:08

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