“Così lo zio di papà uccise | il poliziotto Joe Petrosino”

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23 Giugno 2014, 09:46

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PALERMO- Le loro famiglie facevano parte della storia di Cosa nostra. Nei libri della mafia c’erano i loro cognomi. Domenico Palazzotto e Nicola Di Maio si gonfiavano il petto per il passato glorioso. Un passato che si fa presente. Torna attuale persino la storia di Joe Petrosino, il superpoliziotto americano venuto in Sicilia per stroncare la nascente Cosa nostra e caduto per mano mafiosa nel 1909 a Palermo. Di Maio e Palazzotto temevano che qualcuno, in particolare Giovanni Vitale, pure lui arrestato, potesse storcere il naso sul loro inserimento nella nuova mafia. E i due perdevano le staffe: “Perché poi per il resto forse neanche sono degni loro di controllarli i nostri stati di famiglia… no forse… sicuro!… neanche sono degni.

E Palazzotto aggiungeva: “…qualche volta ti faccio vedere i libri… la mia famiglia è nei libri…nei libri di mafia… noi è da cento anni che siamo mafiosi…”. Poi tirava in ballo uno zio del padre, Paolo Palazzotto, morto nel 1958. E le sue parole scrivono una pagina di storia. Sarebbe stato lo zio, infatti, su ordine di Vito Cascio Ferro, ad ammazzare Petrosino: “… il centenario stiamo facendo… lo zio di mio padre si chiamava Paolo Palazzotto… ha fatto un omicidio… il primo omicidio… del primo poliziotto ucciso…a Palermo… lo ha ammazzato mio zio… lo zio di mio padre… E’ sceso dall’America questo per indagare… allora lo lo ammazzò lui per conto di Cascio Ferro”.

 

 

 

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23 Giugno 2014, 09:46

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