22 Febbraio 2016, 23:06
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PERUGIA – Non è stata una vittoria come le altre per Serse Cosmi, quella che il suo Trapani ha strappato a sorpresa in quel di Perugia. Nel campo che è stato casa sua negli anni più brillanti della sua carriera, il tecnico granata racconta le sue emozioni nell’arco dei novanta minuti, culminate con l’applauso da parte della tifoseria umbra a fine partita: “Non ho esultato ai gol, non ce la faccio ad esultare a Perugia. Non mi sembrava logico. Sarei ipocrita a dire di non essere contento, ma una manifestazione fisica sarebbe stata scorretta, soprattutto in un momento del genere. Gli applausi sono un segnale d’affetto straordinario, mi sono sentito come dieci anni fa, quando allenavo il Perugia”. E dire che per Cosmi il viaggio in Umbria non era iniziato certo bene: “Per me e per qualche giocatore è stata una nottata dura per la febbre. La cosa sarebbe stata noiosa se fosse capitata durante la partita”.
In campo, invece, non s’è avuta alcuna avvisaglia di malessere. Il Trapani sta bene e lo ha dimostrato con un secco 2-0 che vale il sorpasso in classifica proprio ai danni del Perugia: “Oggi si è vista una bella squadra, che si è imposta con personalità e con due bei gol. Anche per me, che sono uno pignolo, è stata una bella vittoria. Adesso però la classifica non conta niente. Ci sono molte squadre più scarse del Perugia lì davanti, ma anche più scarse di noi. Manca troppo tempo ancora”. Un entusiasmo che va al di là dei colori dell’avversario: “Se non fossi perugino e non fossi un ex del Perugia sarebbe comunque una vittoria straordinaria. L’applauso finale alla mia squadra era qualcosa su cui potevo fantasticare, invece è accaduto. L’unico dispiacere è nel vedere il Perugia che non reagisce”.
Unico neo in una serata altrimenti perfetta. Anche perché il Trapani ha dimostrato di poter supportare una squadra maggiormente votata all’attacco: “La scelta della formazione è stata chiara: se giochi con Scozzarella, Coronado e due attaccanti il resto diventa una necessità. La partita è cambiata quando è diminuito il nostro tasso di errori. Certe vittorie, se si sanno leggere, possono dare tanta forza. Tutti si sono sacrificati, gli attaccanti erano i primi a difendere, e se non si gioca una partita di alto livello non si vince”. Un Trapani decisamente diverso da quello delle ultime trasferte: “Questa squadra rispecchia il suo allenatore, io sono instabile (ride, ndr)”. Su una cosa, però, Serse Cosmi rivendica la paternità: “L’avevo detto che nel girone di ritorno saremmo migliorati fuori casa…”.
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22 Febbraio 2016, 23:06